Ora legale tutto l'anno: pure la Groenlandia ci è arrivata prima di noi
Se gran parte del mondo ha abbandonato l'ora legale, Stati Uniti ed Europa paiono saldamente ancorati allo spostamento semestrale delle lancette.
Il tema dell'abolizione dell'ora legale tiene banco ormai da anni. Ogni anno sembra che sia quello buono per cancellare il doppio cambio d'ora, ma poi non se ne fa nulla.
Le stime di Terna, società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, dicono che con il cambio d'ora l'Italia risparmierebbe oltre 190 milioni di euro e con un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowattora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie.
L'ora legale avrebbe anche un importante beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
"Spostando in avanti le lancette di un'ora, si ritarda l'uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento", spiegava l'azienda in una nota.
Ora legale: la Groenlandia la abolisce
La Commissione europea ha presentato una proposta per abolire il cambio dell'ora a settembre del 2018, a seguito di una consultazione pubblica in cui la netta maggioranza dei 4,6 milioni di partecipanti ha chiesto la fine della pratica. La proposta è stata poi approvata dal Parlamento europeo nella prima metà del 2019. Da allora, però, nulla è cambiato. Qualcuno però, ha deciso di fare da sé, come i residenti della Groenlandia che sono passati all'ora legale e hanno spostato i loro orologi un'ora avanti nel 2023 per l'ultima volta.
A differenza della maggior parte dell'Europa, i groenlandesi (che però se non lo sapete fanno parte dello Stato della Danimarca) lasceranno intatti i loro orologi in autunno, quando finisce l'ora legale.
Mentre l'Europa e gli Stati Uniti discutono se attenersi alla pratica semestrale, la Groenlandia - un vasto territorio semi-indipendente danese nell'Artico - ha deciso di rimanere perennemente solo tre ore indietro rispetto a Copenaghen e alla maggior parte degli altri paesi europei invece di quattro. Il parlamento della Groenlandia, Inatsisartut, ha votato per attenersi all'ora legale tutto l'anno, i funzionari affermano che darà ai groenlandesi un'altra ora di luce diurna nel pomeriggio e più tempo per fare affari con l'Europa e oltre.
"Lo spostamento del fuso orario segna un nuovo entusiasmante inizio, una connessione paritaria con il Nord America e l'Europa e un'opportunità per rallentare in un mondo frenetico", ha dichiarato Visit Greenland, l'ufficio del turismo del governo locale in una nota.
I suoi 56.000 abitanti sono principalmente Inuit, indigeni che vivono principalmente sulla costa occidentale in piccole città e villaggi o insediamenti costieri remoti.
Come siamo messi in Italia e in Europa?
Se gran parte del mondo ha rifiutato o abbandonato l'ora legale Stati Uniti ed Europa paiono saldamente ancorati allo spostamento semestrale delle lancette. Le ricerche hanno dimostrato che spostare gli orologi avanti o indietro, anche solo di un'ora, influisce negativamente sull'economia, sulla sicurezza stradale e sulla salute. Un anno fa, il Senato degli Stati Uniti aveva approvato una legge per spostare gli orologi avanti di un'ora in modo permanente, che però non è stata accolta dalla Camera (all'inizio di marzo, la misura è stata riproposta da un gruppo di senatori). Anche l'Europa sta cercando di porre fine allo spostamento delle lancette, ma l'iniziativa è stata ostacolata da una serie di crisi : prima la pandemia da Covid-19, e successivamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
Ora la questione è tornata di attualità e i paesi dell'Unione dovrebbero risolverla tra loro, secondo la Commissione.
"Spetta agli Stati membri determinare l'ora che desiderano applicare, poiché è probabile che gli effetti di questa scelta dipendano dalla loro situazione geografica del Paese", ha detto a Euronews un funzionario della Commissione. "Pertanto, ciascuno Stato membro è nella posizione migliore per effettuare questa valutazione, tenendo conto dei possibili scenari, dei loro effetti, dei risultati nazionali e delle consultazioni con altri Stati membri".
Non si può, però, ignorare quanto il coordinamento sia essenziale per garantire che i Paesi vicini scelgano lo stesso orario standard e, quindi, "evitare un mosaico di fusi orari", che perturba il mercato e il commercio tra gli Stati membri.
L'origine di questa prassi
L'ora legale (Daylight Saving Time - Dst) è stata introdotta per la prima volta in Europa nel 1916, quando la Germania, impegnata nella Grande guerra, cercava di ridurre il consumo di carbone per destinarlo alle sue fabbriche di armi. La maggior parte dei Paesi vicini e lontani, come Regno Unito, Stati Uniti e Australia, seguirono l'esempio.
La pratica fu poi abbandonata in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma rilanciata negli anni '70 a causa dello shock petrolifero, in un rinnovato tentativo di ridurre la necessità di luce artificiale e quindi il consumo di energia.
Da allora diversi studi hanno dimostrato che l'impatto del cambio orario sul consumo di energia è piuttosto trascurabile, grazie soprattutto ai progressi tecnologici. Al contrario, sembrano emergere prove che il cambiamento abbia effetti negativi sulla salute. Ci sono, ad esempio, più attacchi di cuore e malattie digestive e immunitarie nella settimana successiva al passaggio al nuovo orario. Si tende anche a registrare un piccolo aumento di incidenti stradali. Gli effetti a lungo termine sulla salute includono depressione, rallentamento del metabolismo, aumento di peso e cefalea.
Questo perché il nostro "orologio sociale", cioè il modo in cui vengono scandite le attività della nostra giornata, risulta sempre meno allineato con il nostro "orologio biologico", che in teoria dovrebbe essere regolato con la disponibilità di luce naturale.