diplomazia internazionale

Oggi pomeriggio la videoconferenza per l’Ucraina: Zelensky, Trump e l’UE prima del summit in Alaska

Giornata di colloqui a distanza per coordinare la strategia diplomatica in vista dell’incontro Trump-Putin del 15 agosto

Oggi pomeriggio la videoconferenza per l’Ucraina: Zelensky, Trump e l’UE prima del summit in Alaska
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A due giorni dal previsto vertice in Alaska tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin, la diplomazia internazionale è in piena attività. La giornata di oggi, 13 agosto 2025, è segnata da una serie di incontri virtuali di alto livello tra Washington, Kiev e le principali capitali europee, con l’obiettivo di costruire un fronte unitario in vista del delicato negoziato.

Leader mondiali in videoconferenza per l’Ucraina: Zelensky, Trump e l’UE verso il summit in Alaska
Trump e Putin

Alla riunione parteciperanno anche il vicepresidente statunitense JD Vance, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader europei, fra cui la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni. Zelensky, diretto a Berlino, si unirà ai colloqui da lì.

Leader mondiali in videoconferenza per l’Ucraina

Secondo il programma diffuso dall’Eliseo, sono previsti tre momenti distinti: alle 14:00 l’incontro tra partner europei (tra cui Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Keir Starmer e lo stesso Zelensky), alle 15:00 un vertice allargato a Donald Trump e alle 16:00 la riunione della “Coalizione dei Volenterosi”.

L’iniziativa, voluta principalmente da Macron, Starmer e Merz, mira a definire una strategia condivisa per una “pace giusta e duratura” che salvaguardi gli interessi di sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa.

Oltre ai leader già citati, prenderanno parte ai colloqui anche i capi di governo di Finlandia e Polonia, la presidente della Commissione europea, il presidente del Consiglio europeo e il segretario generale della NATO.

La posizione italiana 

In un intervento a Agorà Estate su Rai 3, Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) ha sottolineato l’importanza di un approccio proattivo da parte di Roma:

"Il Governo Meloni sostiene l’azione dell’UE per includere l’Ucraina nei negoziati di pace. La questione ucraina è di interesse diretto anche per la sicurezza del nostro Paese. L’Unione Europea, che ha imposto sanzioni alla Russia e sostenuto Kiev, non può essere esclusa dalle trattative".

Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha ribadito il sostegno di Roma a un processo di pace inclusivo:

"L’incontro Trump-Putin è un passo positivo, ma l’accordo deve necessariamente coinvolgere Kiev. La pace non si può fare senza i diretti interessati". Tajani ha posto come priorità il cessate il fuoco e il sostegno alla popolazione civile, chiarendo che "la pace non può essere una resa dell’Ucraina" e che l’UE deve rimanere parte attiva delle trattative.

La voce di Kiev

Attraverso un messaggio su X, Zelensky ha evidenziato l’unità di intenti dei partner europei, pur lasciando intendere che non tutti i Paesi membri dell’UE condividano la stessa linea:

"Ventisei Stati sono con noi in questa battaglia diplomatica, uno solo resta costantemente contro. Ma continuiamo a lavorare per presentare le nostre ragioni a tutti, rafforzando il coordinamento con Stati Uniti ed Europa".

Il riferimento è a Viktor Orban, il primo ministro ungherese, in vista dell'incontro di venerdì tra il presidente statunitense Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin, afferma che la Russia ha vinto la guerra.

Orban, che ha mantenuto stretti legami con Putin anche dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, lunedì è stato l'unico leader dell'Unione Europea a non appoggiare una dichiarazione congiunta in cui si affermava che l'Ucraina dovrebbe avere la libertà di decidere il proprio futuro:

"Stiamo parlando come se si trattasse di una situazione di guerra aperta, ma non è così. Gli ucraini hanno perso la guerra".

La posizione delle Nazioni Unite

Dalle Nazioni Unite arriva un messaggio di apertura, ma anche di fermezza. Il portavoce Stephane Dujarric ha accolto con favore l’incontro in Alaska, ricordando però la necessità di rispettare "la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale". L’ONU ha rinnovato l’appello a un "cessate il fuoco immediato, completo e incondizionato" come primo passo verso una pace duratura, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale.