Nuovo incubo della guerra: Hamas attacca, Israele risponde. Mondo col fiato sospeso
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato lo stato di guerra. Ci sono già morti e centinaia di feriti. L'Italia segue i nostri connazionali
Proprio nelle ore immediatamente successive all'assegnazione del premio Nobel per la Pace e proprio mentre si cerca una soluzione per la questione Ucraina, il mondo si è risvegliato oggi all'alba di sabato 7 ottobre, ancora con l'incubo della guerra.
L'attacco di Hamas, Israele: "Siamo in guerra"
Hamas, l'organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista di estrema destra ha attaccato oggi Israele con 5000 razzi.
Il primo bilancio (ma destinato inevitabilmente ad aumentare) parla già di oltre 20 morti in Israele, mentre i feriti secondo il Magen David Adom (in buona sostanza l'equivalente locale della Croce Rossa) sarebbero già oltre 300.
Tanto che alcuni ospedali hanno chiesto alla popolazione donazioni di sangue.
E il commento di Israele su quanto sta avvenendo è eloquente:
"Siamo in guerra".
E l'esercito di Israele ha lanciato l'operazione "Spade di Ferro" che si sta concretizzando nel richiamare decine di migliaia di riservisti, appunto i militari appartenenti alle classi in congedo richiamabili in caso di guerra.
L'incubo di sangue e orrore, l'affondo di Netanyahu
Dinamiche che sono state illustrate senza mezzi termini dal primo ministro d'Israele Netanyahu che ha lanciato un messaggio alla popolazione:
"Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un'operazione, è proprio una guerra. Risponderemo alla guerra con irruenza e un'ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora. Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare. Vinceremo".
Lo scenario di un sabato di paura e tensione: il mondo col fiato sospeso
Lo scenario che si presenta alla popolazione e agli osservatori internazionali è inquietante.
L'esercito ha confermato il lancio di almeno 2200 razzi da Gaza. Secondo le prime informazioni ce trapelano da fonti militari e diplomatiche, sarebbero in corso combattimenti in sette località di Israele.
A Tel Aviv continuano a suonare sirene di allarme antimissili da Gaza mentre secondo un report dei militari israeliani decine di aerei israeliani stanno attaccando a Gaza.
I commenti dall'Italia, la nota di Palazzo Chigi
In mattinata è arrivata anche una nota da Palazzo Chigi, del nostro Governo:
"Il governo italiano segue da vicino il brutale attacco che si sta svolgendo in Israele. Condanna con la massima fermezza il terrore e la violenza contro civili innocenti in corso e sostiene il diritto di Israele a difendersi. Il terrore non prevarrà mai".
Il ministro degli Esteri Tajani e la Farnesina monitorano la situazione
Ecco invece la nota trasmessa dal Ministero degli Esteri, dalla Farnesina:
"A partire dalla mattina di sabato 7 ottobre si stanno verificando attacchi missilistici e incursioni via terra da parte di gruppi armati di Hamas in Israele. Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, On. Antonio Tajani, immediatamente informato, è in costante contatto con l’Unità di Crisi e l’Ambasciata d’Italia in Israele per monitorare gli sviluppi della situazione e ha invitato i connazionali residenti in Israele alla massima prudenza".
La condanna del ministro Tajani
E dal ministro Antonio Tajani sono arrivate parole di condanna a quanto sta avvenendo:
“Il Governo condanna con la massima fermezza gli attacchi a Israele. Sono a rischio la vita delle persone, la sicurezza della regione e la ripresa di qualsiasi processo politico. Hamas cessi subito questa barbara violenza. Sosteniamo il diritto di Israele ad esistere e difendersi”.
Le misure della nostra ambasciata e della Farnesina
L’Ambasciata italiana a Tel Aviv e il Consolato Generale a Gerusalemme sono mobilitati e pienamente operativi per fornire assistenza ai connazionali presenti nelle aree interessate.
La Farnesina invita i connazionali presenti nel Paese a segnalare eventuali emergenze o difficoltà all’Ambasciata italiana a Tel Aviv (tel. +972 54 8803940), al Consolato Generale a Gerusalemme (tel. +972 505 327166; +972547688399) e all’Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (tel: +39 0636225).
Tutti i connazionali presenti in Israele sono inoltre invitati a scaricare ed attivare la App “Unità di Crisi”, compresa la funzione di geolocalizzazione. In alternativa è disponibile anche il sito www.dovesiamonelmondo.it.