Proseguono gli attacchi incrociati tra Russia e Ucraina mentre prende il via oggi, sabato 20 dicembre 2025, a Miami un nuovo round di colloqui diplomatici nel tentativo di avvicinare le parti a un accordo di pace. Sul terreno, tuttavia, il conflitto continua a intensificarsi, con raid missilistici russi e operazioni ucraine a lungo raggio contro obiettivi militari ed energetici russi.
Attacchi russi con missili, Ucraina colpisce nave da guerra
Nella notte, un attacco russo con missili balistici ha colpito le infrastrutture portuali dell’oblast di Odessa, nel sud dell’Ucraina, causando almeno otto morti e 27 feriti. Lo ha reso noto il Servizio statale di emergenza ucraino, precisando che alcune delle vittime si trovavano a bordo di un autobus finito nell’epicentro dell’esplosione. Secondo le autorità locali, l’attacco ha provocato incendi tra i camion in sosta nell’area portuale e il danneggiamento di numerosi veicoli.
L’aeronautica ucraina aveva lanciato un allarme per una minaccia missilistica pochi minuti prima delle esplosioni. Le infrastrutture portuali di Odessa restano un obiettivo ricorrente degli attacchi russi e, nelle ultime settimane, i raid hanno provocato blackout prolungati e interruzioni dei servizi idrici. Solo la notte precedente, droni russi avevano colpito infrastrutture di trasporto nella regione, danneggiando un ponte sull’autostrada M15 verso la Romania e costringendo la Moldavia a chiudere temporaneamente alcuni valichi di frontiera.

Secondo Kiev, nella notte la Russia ha attaccato anche con 51 droni e tre missili balistici Iskander-M lanciati dalla Crimea occupata. Le difese aeree ucraine hanno abbattuto o neutralizzato 31 droni, mentre missili e altri velivoli senza pilota hanno colpito 15 località.
Sul fronte opposto, l’Ucraina rivendica una serie di attacchi nel Mar Caspio. Droni ucraini a lungo raggio hanno colpito una nave da guerra russa del progetto 22460 “Okhotnik”, impegnata in attività di pattugliamento vicino a infrastrutture petrolifere e del gas. “Diversi droni l’hanno colpita”, hanno riferito fonti dello Stato maggiore ucraino, precisando che l’entità dei danni è in fase di valutazione. Nella stessa area sarebbe stata colpita anche una piattaforma di perforazione nel giacimento petrolifero e del gas di Filanovsky, di proprietà della Lukoil.

Fonti della sicurezza ucraine hanno inoltre confermato che dall’inizio del mese è la quarta piattaforma petrolifera russa nel Mar Caspio a essere colpita. In precedenza, attacchi analoghi avevano danneggiato impianti nei giacimenti di Filanovsky e Korchagin, costringendo alla sospensione della produzione in diversi pozzi. Secondo il Servizio di sicurezza ucraino, queste operazioni mirano a ridurre le entrate petrolifere e del gas della Russia, considerate una fonte chiave di finanziamento dello sforzo bellico. Mosca ha dichiarato che le proprie difese aeree hanno abbattuto 27 droni ucraini nella notte in diverse regioni russe, tra cui Belgorod, Voronezh, Kursk, Lipetsk, Bryansk e sulle acque del Mar d’Azov.
Nuovo round di colloqui a Miami
Mentre i combattimenti proseguono, oggi – sabato 20 dicembre 2025 – a Miami è in programma un nuovo round di colloqui diplomatici. L’inviato speciale del presidente statunitense Donald Trump, Steve Witkoff, e il genero del presidente, Jared Kushner, incontreranno la delegazione russa guidata dal consigliere del Cremlino Kirill Dmitriev, che ha annunciato il suo arrivo in Florida con un post sui social.

I colloqui di oggi seguono quelli svoltisi ieri – venerdì 19 dicembre – con gli inviati di Kiev e con i consiglieri per la sicurezza nazionale di Regno Unito, Francia e Germania. Non sono previsti negoziati diretti tra russi e ucraini in questo round. Non è esclusa la presenza del segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha ribadito che gli Stati Uniti non intendono imporre un accordo: “Abbiamo fatto progressi, ma abbiamo ancora strada da fare”.
Al centro delle discussioni restano la questione dei territori e le garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Kiev insiste su garanzie affidabili e a lungo termine, mentre Mosca chiede concessioni territoriali nelle regioni di Donetsk e Luhansk, una richiesta che l’Ucraina considera inaccettabile. I colloqui di Miami, ai quali partecipano anche partner europei e, secondo Axios, Turchia e Qatar, si inseriscono in un contesto diplomatico complesso, mentre sul terreno la guerra continua senza segnali di tregua immediata.