Un bottino da 88 milioni di euro e due rapinatori che non sapevano nemmeno di trovarsi nel museo più famoso del mondo. È questa la storia surreale raccontata da uno degli arrestati per il furto nel Louvre di Parigi, avvenuto il 19 ottobre scorso nella Galleria di Apollo, dove sono custoditi i preziosi gioielli della Corona di Francia.
Tra gli arrestati figura un nome ben noto nella banlieue parigina: Niakate Abdoulaye, 39 anni, conosciuto sui social come “Doudou Cross Bitume”, o “la leggenda del motocross”.
Dalla fama online al furto nel museo più famoso del mondo
Nato e cresciuto ad Aubervilliers, nella Seine-Saint-Denis, Abdoulaye è figlio di una famiglia di origine maliana: il padre, rientrato in Mali dopo la pensione, ha avuto 23 figli da tre mogli, mentre la madre vive ancora nella regione parigina.
Negli anni Duemila, “Doudou” era diventato una piccola star dei social media, pubblicando su YouTube e Dailymotion i video delle sue acrobazie in moto: impennate e salti spettacolari tra le vie del quartiere Landy, fino agli Champs-Élysées o alla Place du Trocadéro. In seguito ha continuato a mostrarsi su TikTok, alternando le clip di motocross ai video di allenamenti di street workout e consigli ai più giovani.
🚨Un des suspects du vol des joyaux de la Couronne au musée du Louvre serait une star de TikTok connue pour ses vidéos de moto et de street workout sous le nom « Doudou Cross Bitume ». pic.twitter.com/IkXqHOElXr
— 75 Secondes 🗞️ (@75secondes) November 4, 2025
Negli ultimi tempi aveva ridotto la sua presenza online, preferendo mostrarsi in palestra o mentre faceva il tassista abusivo, uno dei lavoretti con cui arrotondava tra un processo e l’altro. Nel suo casellario figurano infatti 15 precedenti penali, tra cui una rapina del 2014 in una bigiotteria di Barbès, eseguita con fucili finti e una fuga a bordo di scooter Yamaha T-Max, lo stesso modello usato anche per il colpo al Louvre.
“Non sapevo fosse il Louvre”
Il primo arresto è avvenuto il 25 ottobre, sei giorni dopo la rapina. Abdoulaye è stato fermato nella sua abitazione di Aubervilliers, mentre il suo presunto complice, Ayed Ghelamallah, 34 anni, di nazionalità algerina, è stato catturato all’aeroporto Roissy-Charles de Gaulle mentre stava per imbarcarsi su un volo per Algeri.

Agli inquirenti, i due hanno ammesso parzialmente i fatti, sostenendo di aver agito per conto di un committente straniero di cui non conoscevano l’identità. Ma ciò che ha lasciato più perplessi gli investigatori sono state le giustificazioni dello stesso Doudou:
“Non sapevo che fosse il Louvre“, avrebbero detto durante l’interrogatorio.
Secondo quanto riportato da Le Parisien, Abdoulaye pensava che il Louvre fosse solo l’edificio sotto la Piramide di vetro e credevano che di domenica i musei fossero chiusi, immaginando quindi di non trovare nessuno. Gli investigatori hanno definito queste dichiarazioni “sconcertanti“. Un’affermazione surreale che fa il paio con quanto emerso sul sistema di sicurezza e la sua password “piuttosto” semplice da indovinare.
L’ex leggenda del motocross protagonista del furto del secolo
Nonostante il colpo sembri frutto di un’organizzazione esperta, i profili dei due principali sospettati raccontano tutt’altro: piccoli criminali di quartiere, lontani dal profilo di geni del crimine. Doudou, in particolare, era già stato coinvolto nel 2014 in una rapina con un altro uomo, Slimane K., 37 anni, arrestato il 29 ottobre insieme alla compagna e ritenuto il terzo membro della banda del Louvre. Un quarto complice, colui che avrebbe atteso il gruppo all’esterno del museo, è ancora ricercato.
🚨 🇫🇷 ALERTE INFO : Abdoulaye N., alias « Doudou Cross Bitume », ancien vidéaste populaire sur YouTube et TikTok pour ses exploits en moto, est aujourd’hui mis en examen pour le spectaculaire vol de joyaux de la Couronne de France au Louvre.
Ce trentenaire d’Aubervilliers,… pic.twitter.com/pte5fMnFfr
— Wolf 🐺 (@PsyGuy007) November 4, 2025
Ulteriori rivelazioni hanno aggiunto un dettaglio paradossale: prima di diventare noto come influencer e poi come sospetto rapinatore del Louvre, Abdoulaye aveva lavorato come guardia di sicurezza al Centre Pompidou, un altro dei più importanti musei di Parigi.
Da “leggenda del motocross” delle banlieue parigine a sospettato per uno dei furti più clamorosi del secolo, la parabola di Doudou Cross Bitume è tanto incredibile quanto grottesca. Nel frattempo, i suoi video su TikTok – impennate, allenamenti e viaggi – hanno già registrato una nuova impennata di visualizzazioni, proprio come quelle che lo avevano reso celebre ben prima che il suo nome finisse accostato al furto del secolo.