Netanyahu telefona e si scusa per la chiesa bombardata, il Papa chiede la pace: lo ascolterà?
Papa Leone XIV: "Bambini, anziani e malati pagano prezzo straziante". Pizzaballa in missione. Portati 500 tonnellate di aiuti umanitari nella Striscia

Nella mattinata di oggi, venerdì 18 luglio 2025, Papa Leone XIV ha ricevuto una telefonata dal Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in seguito al grave attacco dell’esercito israeliano (IDF) che ha colpito il complesso della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, causando la morte di tre persone e il ferimento di altre undici, tra cui il parroco padre Gabriel Romanelli, rimasto ferito lievemente a una gamba.
Papa Leone XIV: "Inutile strage di innocenti"
Durante il colloquio, il Pontefice ha espresso “profonda preoccupazione” per la drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, sottolineando che “il prezzo straziante è pagato in modo particolare da bambini, anziani e persone malate”. Leone XIV ha rinnovato l’appello urgente per un cessate il fuoco e il rilancio dell’azione diplomatica, chiedendo che venga fermata “l’inutile strage di innocenti”.

In particolare, il Santo Padre ha sollecitato il rispetto assoluto dei luoghi di culto e la tutela dei fedeli e di tutta la popolazione civile in Palestina e Israele, condannando l’attacco alla chiesa cattolica come “ingiustificabile”.
Papa telefona a Pizzaballa, in missione a Gaza
Nel corso della stessa mattinata, Papa Leone XIV ha anche telefonato al Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme, in missione a Gaza insieme al Patriarca ortodosso Teofilo III. I due capi religiosi sono entrati oggi nella Striscia con 500 tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cibo, kit medici e materiale di primo soccorso, destinati non solo alla comunità cristiana locale, ma all’intera popolazione civile duramente colpita dai mesi di guerra.
Durante la telefonata, il Papa ha voluto sincerarsi delle condizioni di salute di padre Romanelli e dei feriti, offrendo la sua vicinanza spirituale e personale a tutta la comunità colpita.
"È ora di finire con questa strage – ha detto Leone XIV – dobbiamo fermare questa tragedia. Quanto accaduto è inaccettabile e non deve ripetersi".

Il Patriarca Pizzaballa ha confermato che la delegazione sta portando solidarietà e conforto alle famiglie delle vittime, incontrando i membri della comunità cristiana locale e verificando di persona i bisogni materiali e spirituali della popolazione. Secondo quanto riportato in una nota del Patriarcato Latino di Gerusalemme, l’impegno della Chiesa “rimane saldo” e l’assistenza non verrà mai a mancare: “Non saranno dimenticati, né abbandonati”.
Secondo il Patriarcato Latino, l'ingresso nella Striscia della delegazione ecclesiastica è avvenuto in coordinamento con partner umanitari, per assicurare l’accesso ai bisogni primari della popolazione, compresa l’evacuazione dei feriti più gravi verso strutture mediche fuori Gaza. L’obiettivo è duplice: portare conforto spirituale e soccorso concreto.
Il Papa ha anche contattato il padre provinciale Carlos Ferrero dell’Istituto del Verbo Incarnato – a cui appartiene padre Romanelli – per esprimere il proprio sostegno alla comunità religiosa colpita. Nel suo messaggio finale, Papa Leone XIV ha assicurato che continuerà “a fare tutto il possibile per la pace”, pregando affinché la violenza si arresti e l’umanità prevalga.
Tajani: "Garantire la sicurezza di Pizzaballa e Teofilo III"
Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha chiesto formalmente a Israele di interrompere le operazioni militari nella Striscia e di garantire la sicurezza della delegazione guidata da Pizzaballa e Teofilo III.
Sono in contatto con il Cardinale Pizzaballa che assieme al patriarca Teofilo sta entrando a #Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile. Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) July 18, 2025
"Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco. Bisogna scegliere la via del negoziato diplomatico", ha affermato Tajani, che ha rilanciato l'urgenza di far arrivare aiuti umanitari e liberare gli ostaggi ancora detenuti.