PROVOCAZIONE?

Netanyahu: "L'Arabia Saudita ha molto spazio, se vuole può anche creare uno Stato Palestinese a casa sua"

Intanto, liberazione per altri tre ostaggi israeliani e 183 detenuti palestinesi: è il quinto scambio dopo il cessate il fuoco

Netanyahu: "L'Arabia Saudita ha molto spazio, se vuole può anche creare uno Stato Palestinese a casa sua"
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Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu riaccende la polemica sulla questione palestinese con una dichiarazione che potrebbe suscitare tensioni diplomatiche.

"L'Arabia Saudita ha molta terra. Se vuole, può creare uno Stato palestinese a casa sua", ha affermato il premier in un'intervista allontanando la prospettiva di una normalizzazione dei rapporti tra Israele e Riad.

Tensioni tra Israele e Arabia Saudita?

Le parole di Netanyahu arrivano in un contesto delicato con l'Arabia Saudita che da tempo lega qualsiasi apertura nei confronti di Israele alla creazione di uno Stato palestinese indipendente.

La dichiarazione del premier sembra voler chiudere ogni spiraglio a questa prospettiva, rafforzando la posizione del suo governo, contrario alla nascita di uno Stato palestinese nei territori occupati.

"C'era uno Stato palestinese, si chiamava Gaza. Gaza, guidata da Hamas, era uno Stato palestinese, e guarda cosa abbiamo ottenuto: il più grande massacro dall'Olocausto", ha aggiunto Netanyahu.

Tregua, nuovo scambio di prigionieri

Le dichiarazioni di Netanyahu si inseriscono in una strategia più ampia che punta a rafforzare la proposta del presidente americano Donald Trump di trasferire i palestinesi della Striscia di Gaza in altri Paesi arabi, proposta fortemente criticata anche da Riad.

Nel frattempo, la fragile tregua tra Israele e Hamas continua a produrre scambi di ostaggi e detenuti. Nella giornata di oggi, sabato 8 febbraio 2025, è in programma la liberazione di tre ostaggi israeliani. Si tratta di Eli Sharabi, Ohad Ben Ami e Or Levy.

I tre ostaggi prossimi alla liberazione

In cambio, Israele rilascerà 183 prigionieri palestinesi. Si tratta del quinto scambio dall'inizio del cessate il fuoco.

Hamas: "Israele non ha rispettato l'accordo"

Hamas ha consegnato la lista degli ostaggi con alcune ore di ritardo accusando Israele di non aver rispettato i termini dell'accordo, in particolare per quanto riguarda l'accesso agli aiuti umanitari e la rimozione delle macerie nella Striscia di Gaza.

Accuse che alimentano i timori sulla tenuta della tregua e sulla possibilità di nuovi round di violenze. Nel frattempo, gli Stati Uniti continuano a monitorare da vicino la situazione.

Il generale Erik Kurilla, capo del Comando Centrale americano (Centcom), ha visitato Israele per discutere con il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi.

Il governo reprime le critiche contro gli Usa

Inoltre, secondo Axios, il segretario di Stato degli Usa Marco Rubio dovrebbe compiere una visita in Medio Oriente dopo la conferenza sulla sicurezza di Monaco a metà febbraio con tappe previste in Israele, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.

Oltre alla pressione internazionale, il governo israeliano deve far fronte a divisioni interne. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant ha ordinato di reprimere le critiche contro il piano sostenuto da Trump ammonendo i funzionari militari dal prendere posizioni contrarie.

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Sono gravi problemi che condizionano la UE, l'Italia e l'Europa! Ma Ursula e la Commissione UE sono muti, non vedono, non sentono, non parlano. Allegria!

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