Israele ha colpito duramente la Striscia di Gaza, lanciando “153 tonnellate di bombe” contro obiettivi di Hamas. L’annuncio è arrivato direttamente dal primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha parlato alla Knesset nel giorno di apertura della sessione invernale del Parlamento israeliano.
Secondo il premier, i raid sarebbero la risposta a una “sfacciata violazione del cessate il fuoco” da parte del movimento islamista palestinese.
“Con grande dolore – ha dichiarato Netanyahu – due soldati sono caduti durante la tregua. Hamas ha subito immediatamente la forza del nostro braccio: lo abbiamo colpito con 153 tonnellate di bombe. Abbiamo attaccato decine di obiettivi in tutta la Striscia, eliminando molti terroristi, inclusi comandanti di alto rango”.
Un messaggio duro, quello di Netanyahu, che arriva dopo settimane di fragile tregua e di trattative per la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.
La tregua incrinata e gli ostaggi ancora prigionieri
Netanyahu ha ribadito che “il cessate il fuoco non è una licenza per Hamas di minacciarci” e che la missione per il rilascio di tutti gli ostaggi “non è ancora completata”.
Il premier ha ricordato che, nel corso dell’ultima settimana, 20 ostaggi vivi e 12 corpi sono stati riportati in Israele, ma restano ancora 16 prigionieri deceduti di cui si tenta di recuperare i resti.
“Stiamo lavorando senza sosta per completare questa missione sacra”, ha aggiunto, leggendo in aula i loro nomi tra la commozione dei presenti.
Nel frattempo, secondo un funzionario della Croce Rossa, Hamas avrebbe annunciato la consegna del corpo di un ostaggio ucciso, prevista per la serata di oggi, affermando che “è stato trovato solo ieri”.
Gaza sotto assedio: nuovi raid e bilancio delle vittime
Sul campo, la tensione resta altissima. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno riferito di aver neutralizzato un gruppo di miliziani di Hamas che si stavano avvicinando alle truppe israeliane nell’area di Khan Younis, nel sud della Striscia. Secondo l’esercito, i combattenti erano stati avvistati mentre attraversavano la cosiddetta Linea Gialla, oltre la quale le truppe israeliane si erano ritirate in base agli accordi di cessate il fuoco.
Dall’altra parte, il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, ha denunciato 45 morti palestinesi nelle ultime 24 ore a causa dei bombardamenti israeliani, oltre a 12 corpi recuperati dalle macerie.
Il bilancio complessivo delle vittime palestinesi, secondo i dati locali, avrebbe ormai superato le 68.000 persone dall’inizio del conflitto del 7 ottobre 2023, con più di 170.000 feriti.
Numeri che, anche se non verificabili in modo indipendente, danno la misura di una crisi umanitaria sempre più grave nella Striscia, dove gran parte della popolazione vive in condizioni di emergenza e scarsità di aiuti.