Netanyahu ha deciso: occuperà Gaza. E Trump è d'accordo
Per il capo di stato maggiore israeliano, la conquista potrebbe richiedere anni. Replica il governo: "Che si dimetta se non gli va bene"

Netanyahu rompe gli indugi e Trump appoggia l’operazione. Lo hanno annunciato al telegiornale più seguito di Israele alle 20 di lunedì 4 agosto 2025.
Israele: "Occuperemo la Striscia di Gaza"
"La decisione è stata presa. Occuperemo la Striscia di Gaza", trapela da fonti interne al governo.
Lo ha riferito, infatti, una fonte di alto livello dell’ufficio del primo ministro secondo cui il tempo dei negoziati è finito, probabilmente non è mai nemmeno iniziato perché sia Israele che Hamas non hanno mai voluto realmente venirsi incontro.
Secondo il premier, l'organizzazione terroristica non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale. Se non agisce ora, teme che i suoi rapiti moriranno di fame, proprio come le centinaia di palestinesi lasciati a morire da mesi o uccisi dalle forze di difesa israeliane mentre cercavano di procurarsi cibo.
Il piano approvato da Trump
Secondo quanto riportato, il piano di Netanyahu prevede operazioni militari estese, anche nelle aree dove si trovano gli ostaggi israeliani. Il premier dovrebbe formalizzare nei prossimi giorni la proposta al gabinetto di sicurezza.
A questo punto, darà ordine all’IDF di conquistare l’intera Striscia, sconfiggere Hamas e liberare i prigionieri. E Donald Trump? Il presidente Usa avrebbe dato il nulla osta all’operazione, dopo il viaggio a Gerusalemme di settimana scorsa dell’inviato speciale Steve Witkoff.

Bibi, nel frattempo, avrebbe sentito telefonicamente anche Vladimir Putin per la seconda volta in una settimana.
Tensioni con il capo di stato maggiore
Ma è il sostegno statunitense a essere fondamentale per Tel Aviv. L'approvazione del nuovo piano israeliano è motivata dalla convinzione che non ci sia la possibilità di arrivare ad alcun accordo.
Non tutti però condividono. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha avvertito il governo che una conquista stabile della Striscia potrebbe richiedere anni. Molto matura e responsabile la replica dalla cerchia di Netanyahu.
"Se al capo di stato maggiore non va bene, che si dimetta".
Netanyahu garantisce più aiuti umanitari
È quasi offensivo credergli, considerando la carestia che stanno subendo i palestinesi, ma Netanyahu ha anche garantito agli Stati Uniti che, parallelamente all’offensiva, verrà consentito un crescente flusso di aiuti umanitari ai civili.
Peccato che l'equilibrio tra azione militare e aiuti sia pressoché impossibile da mantenere sul campo. Ma Israele e gli Usa sono convinti che funzionerà.
L’alleanza è più forte che mai, talmente stretta che l’amministrazione americana negherà i fondi federali per le catastrofi naturali agli Stati e alle città statunitensi che boicottano le aziende israeliane.
Il supporto totale degli Usa
La notizia, riportata dalla Reuters e confermata dalla Federal Emergency Management Agency (FEMA), è un segnale inequivocabile di appoggio a Israele, anche sul fronte economico e simbolico.
Non solo supporto militare, dunque, ma anche misure punitive contro chi osteggia Tel Aviv. Il tutto mentre dall'altra parte dell'oceano, cresce il sentimento di ostilità nei confronti di uno stato israeliano spietato che sta mettendo il popolo palestinesi in ginocchio.
C'è chi ipotizza che la fuga di notizie sull’occupazione totale possa essere una mossa negoziale per aumentare la pressione su Hamas. Ma alla luce della crescente aggressività di Netanyahu, tutto è possibile.