Nuova dura presa di posizione del Cremlino contro i Paesi europei, accusati di ostacolare la risoluzione del conflitto in Ucraina.
“Gli europei ostacolano la risoluzione in Ucraina. Non stanno contribuendo affatto”, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov in un’intervista a Izvestia, accusando Bruxelles di voler trasformare Kiev nel “centro di tutto ciò che è anti-russo”.
Il presidente Vladimir Putin, intervenuto all’Eastern Economic Forum di Vladivostok, ha ribadito che la presenza di truppe occidentali in Ucraina sarebbe considerata “un obiettivo legittimo” dalle forze russe, sottolineando che tale dispiegamento “non favorirebbe una pace a lungo termine“.
No alle garanzie occidentali per Kiev
Mosca respinge inoltre qualsiasi ipotesi di garanzie di sicurezza fornite da Stati Uniti ed Europa all’Ucraina.
“Possono i contingenti stranieri garantire la sicurezza di Kiev? Assolutamente no“, ha ribadito Peskov, parlando di una minaccia diretta ai confini russi e di un tentativo della Nato di ottenere un “accesso permanente” al territorio ucraino.
Al contrario, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, collegato in video al Forum economico di Cernobbio, ha ringraziato i 26 Paesi che si sono già detti disponibili a fornire supporto concreto alla sicurezza di Kiev, evidenziando come la coalizione dei volenterosi conti ormai 45 Stati. “È un passo importante“, ha detto Zelensky, che ha sollecitato garanzie immediate, anche sul piano economico.
Il dialogo Putin e Trump resta complicato
Sul fronte diplomatico, Peskov ha precisato che “non ci sono notizie” di nuovi colloqui tra Putin e Donald Trump, nonostante il presidente statunitense abbia annunciato di voler parlare presto con il leader del Cremlino.
“Sono conversazioni difficili“, ha spiegato Peskov, riconoscendo però che Putin apprezza “gli sforzi e l’approccio costruttivo” del tycoon.

Trump, dal canto suo, ha confermato la volontà di mantenere aperto il canale con Mosca:
“Parlerò con Putin, abbiamo un buon dialogo“, ha detto, postando anche due foto con il presidente russo scattate durante il vertice in Alaska di Ferragosto.
Le tensioni sul campo
Intanto sul terreno continuano gli scontri. Nella notte droni ucraini hanno colpito impianti petroliferi russi, tra cui la raffineria di Ryazan, a sud-est di Mosca, dove immagini diffuse sui social mostrano un vasto incendio.
🔥 A fuel crisis is coming! Ukrainian drones have once again set fire to the Ryazan oil refinery
The plant, with a declared capacity of 17–18 million tons of oil, has been repeatedly attacked — on March 13 and May 1, 2024, as well as January 23 and 26, 2025, and so on.
In a… pic.twitter.com/Bs89GxmTQU
— NEXTA (@nexta_tv) September 5, 2025
Il Cremlino ribadisce che la Russia è pronta a perseguire i propri obiettivi “anche con mezzi pacifici”, ma se questo non sarà possibile l’operazione militare speciale continuerà.