ATTENTATO NEGLI USA

Morta Sarah Beckstrom, la Guardia Nazionale 20enne ferita vicino alla Casa Bianca. Aveva giurato il giorno prima

Trump accusa Biden e annuncia lo stop delle nuove richieste di accoglienza e la revisione di quelle accolte

Morta Sarah Beckstrom, la Guardia Nazionale 20enne ferita vicino alla Casa Bianca. Aveva giurato il giorno prima

Una delle due guardie della Guardia Nazionale degli Stati Uniti rimaste ferite nella sparatoria avvenuta mercoledì 26 novembre 2025 nei pressi della Casa Bianca è morta: si tratta di Sarah Beckstrom, 20 anni, originaria della West Virginia.

L’annuncio è arrivato direttamente dal presidente Donald Trump durante il tradizionale discorso televisivo per il Giorno del Ringraziamento. Beckstrom – definita dal presidente “una persona molto rispettata, giovane e magnifica” – aveva giurato il giorno prima: aveva iniziato il suo servizio nel giugno 2023 e si trovava tra le guardie dispiegate nella capitale.

Morta Sarah Beckstrom, la Guardia Nazionale 20enne ferita vicino alla Casa Bianca. Aveva giurato il giorno prima
Sarah Beckstrom

In gravi condizioni l’altro ferito, arrestato l’attentatore

Secondo quanto riferito da Trump, l’altro soldato ferito, Andrew Wolfe, 24 anni, rimane in condizioni gravissime ed “è in lotta per la vita”.

Andrew Wolfe

L’attentatore, identificato come Rahmanullah Lakanwal -un rifugiato afghano di 29 anni, ex collaboratore militare e della CIA, arrivato negli Stati Uniti nel 2021 – è stato arrestato: secondo le autorità ha agito in piena autonomia, sparando a distanza ravvicinata ai due soldati.

Nel suo discorso, Trump ha definito l’attacco “un atto di terrore” e l’autore un “mostro feroce”, imputando la responsabilità politicamente al suo predecessore Joe Biden per aver consentito l’ingresso del sospetto nel Paese.

Rahmanullah Lakanwal

Annunciando misure drastiche, il presidente ha detto che gli Stati Uniti adotteranno presto nuove strategie “per fermare i narcos venezuelani anche via terra” e, soprattutto, ha annunciato l’intenzione di sospendere definitivamente l’immigrazione da tutti i Paesi del Terzo Mondo.

Secondo Trump, la decisione serve a “consentire al sistema statunitense di riprendersi completamente”, prevedendo che solo una “migrazione inversa” potrebbe migliorare la situazione. Ha dichiarato che l’amministrazione rimetterà in discussione tutti i permessi di soggiorno concessi, e non accetterà nuove richieste d’asilo, puntando a espellere chi non è considerato una risorsa o rappresenta un “rischio per la sicurezza”.