diplomazia

Mentre Trump parlava con Netanyahu, colloqui indiretti di Vance, Rubio e Witcoff con Teheran

Meloni stamattina in Senato. Cosa succede oggi al vertice Nato e giovedì al Consiglio europeo

Mentre Trump parlava con Netanyahu, colloqui indiretti di Vance, Rubio e Witcoff con Teheran
Pubblicato:

Una svolta inaspettata cambia il corso della crisi in Medio Oriente. Israele ha annunciato di aver accettato un cessate il fuoco bilaterale con l’Iran, frutto della mediazione congiunta degli Stati Uniti e del Qatar.

"Alla luce del raggiungimento degli obiettivi dell’operazione e in pieno coordinamento con il presidente Trump, Israele ha accettato la proposta americana di un cessate il fuoco", si legge in una nota ufficiale diramata dal governo israeliano.

 

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ringraziato pubblicamente il presidente Donald Trump e gli Stati Uniti per il supporto, definendo la recente operazione militare come un "successo storico", grazie al quale Israele “si è posto alla pari con le grandi potenze mondiali”.

Donald Trump ha confermato l’accordo in un’intervista alla NBC, parlando di una tregua “senza limiti di tempo” e dichiarando: “Israele e Iran non si spareranno mai più”.

Dietro le quinte della tregua: diplomazia in azione

Secondo quanto riportato dal corrispondente di Axios Barak Ravid, la tregua è il risultato di intense trattative segrete tra Teheran, Washington e Tel Aviv. In seguito all’attacco iraniano contro una base militare americana, l’Iran avrebbe comunicato tramite il Qatar la volontà di porre fine alle ostilità. Gli Stati Uniti, da parte loro, avrebbero assicurato a Teheran che non ci sarebbe stata una risposta militare all’offensiva, manifestando l’intenzione di riaprire i negoziati sul dossier nucleare.

Da quel momento, si sono intensificati i contatti tra i governi coinvolti. Mentre Trump parlava direttamente con Netanyahu, il Qatar, rappresentato dallo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, avviava colloqui con l’Iran. Al tempo stesso, figure chiave dell’amministrazione americana – tra cui il vicepresidente JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato per il Medio Oriente Steven Witkoff – hanno condotto negoziati, diretti e indiretti, per rafforzare la tregua.

Mentre Trump parlava con Netanyahu, colloqui indiretti di Vance, Rubio e Witcoff con Teheran
Il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance

Sebbene da parte di Israele e Iran non siano ancora giunte dichiarazioni ufficiali di adesione all’accordo, fonti autorevoli – tra cui Reuters – confermano che Teheran ha accettato il cessate il fuoco. In Israele, intanto, Netanyahu ha invitato i ministri a non rilasciare commenti pubblici dopo la riunione del gabinetto di sicurezza.

Meloni in Senato: "Priorità italiana resta la pace in Medio Oriente"

Stamane, mercoledì 24 giugno 2025, la premier Giorgia Meloni ha riferirà al Senato in vista del Consiglio europeo di Bruxelles. Nelle sue comunicazioni ha ribadito l’impegno dell’Italia per il cessate il fuoco a Gaza e la ripresa dei colloqui sull’Iran. Ha inoltre chiarito che l’Italia non ha preso parte all’“Operazione Martello di Mezzanotte”, condotta dagli Stati Uniti contro l’Iran nei giorni scorsi.

Dopo il dibattito, Meloni partirà per L’Aia per partecipare a uno dei vertici NATO più significativi degli ultimi anni, dove si discuterà anche dell’aumento della spesa militare degli Stati membri.

Vertice NATO a L’Aia: spinta USA per il 5% del PIL in difesa

La riunione NATO in corso nei Paesi Bassi vede riuniti tutti i Paesi membri, oltre ad alcuni ospiti internazionali come il Giappone e l’Unione Europea. Tra i temi chiave: il sostegno all’Ucraina, la spesa militare e la stabilità dell’Indo-Pacifico.

Il segretario generale Mark Rutte ha proposto un obiettivo ambizioso: portare le spese militari al 5% del PIL entro il 2035, come richiesto dagli Stati Uniti. Ma non tutti i Paesi sembrano in grado di sostenere un simile impegno: la Spagna, ad esempio, potrebbe fermarsi al 2,1%, mentre l’Italia – come ricordato dal ministro dell’Economia Giorgetti – deve fare i conti con il vincolo di bilancio europeo e un debito pubblico elevato.

Nel gruppo dei “ritardatari” figurano anche Belgio, Lussemburgo, Canada e Francia. Per questo si discute di una formulazione più flessibile dell’accordo finale, che potrebbe escludere la Spagna o rinviare la scadenza al 2040.

Fra gli altri temi, la centralità dell’Indo-Pacifico – fortemente voluta da Trump – e il legame sempre più stretto tra Russia, Cina e Iran, su cui Rutte ha dichiarato:

“Non esiste più un Ovest o un Est: esiste solo la NATO”.

Consiglio Europeo: Europa tra sicurezza, Ucraina e crisi in Medio Oriente

Il 26 e 27 giugno si riunirà a Bruxelles il Consiglio Europeo, convocato dal presidente António Costa. I capi di Stato e di governo discuteranno le priorità strategiche dell’Unione: competitività, autonomia, difesa e ruolo globale dell’Europa.

Fra i temi centrali: l’invasione russa dell’Ucraina. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è atteso per un intervento in plenaria, anche se ha già partecipato alla cena pre-vertice dell’Aja. Il Consiglio dovrebbe riaffermare il sostegno a Kiev, ribadendo l’impegno per una “pace giusta e duratura” e condannando la guerra di aggressione russa.

Grande attenzione sarà dedicata anche alla crisi nella Striscia di Gaza. I leader europei valuteranno nuove misure per promuovere un cessate il fuoco immediato, garantire l’accesso umanitario, ottenere la liberazione degli ostaggi e rilanciare il processo di pace fondato sulla soluzione dei due Stati.

Infine, si discuterà dell’attuazione del nuovo Patto europeo su migrazione e asilo, della lotta alla criminalità organizzata e dell’allargamento dell’UE, con focus particolare sulla Moldova e sui Balcani occidentali.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali