TENSIONI NEL MONDO

Meloni al vertice in Svizzera sull'Ucraina: "Non confondere la pace con la soggiogazione"

Dagli Usa il grido d'allarme per Gaza mentre il premier israeliano "litiga" col suo esercito. In Europa anche i big del calcio contro gli estremismi

Meloni al vertice in Svizzera sull'Ucraina: "Non confondere la pace con la soggiogazione"
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Dalle morti a Gaza e l'appello di Biden allo "scontro" tra Netanyahu e il suo esercito, passando dai tentativi di pace tra Russia e Ucraina (prima al G7 in Puglia, poi al Forum di Lucerna, in Svizzera) fino all'approdo "calcistico" delle prossime elezioni politiche in Francia con lo spauracchio dell'ultradestra al Governo.

E' stato un weekend di politica estera che continua a tenere il mondo con il fiato sospeso con Governi e diplomazie impegnati a cercare di chiudere "partite" importanti, mentre la Francia vive tra curiosità, paure e tensioni l'avvicinarsi delle elezioni.

L'allarme di Biden: troppi civili morti a Gaza

Nelle ultime ore sulla sulla delicata e tragica situazione tra Israele e Hamas è intervenuto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha lanciato un vero e proprio grido d'allarme, mettendo in evidenza la questione dei civili e la ricerca di una soluzione a due Stati:

Il numero uno degli Stati Uniti, Joe Biden
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden

"La festa di Eid al-Adha cade quest'anno in un "momento difficile per molti musulmani. A Gaza civili innocenti stanno soffrendo gli orrori della guerra fra Hamas e Israele. Troppi innocenti sono stati uccisi, inclusi migliaia di bambini. La mia amministrazione sta facendo il possibile per mettere fine alla guerra, liberare gli ostaggi e lavorare verso una soluzione a due stati, che ritengo sia l'unica strada parte una pace duratura fra palestinesi e israeliani".

Le tensioni tra Netanyahu e il suo esercito

Nel frattempo, il conflitto, sempre nelle ultime ore, vive delle tensioni interne tra il premier israeliano Netanyahu e il suo esercito.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno infatti annunciato l'inizio di quella che è stata definita una "pausa tattica" delle attività militari a sud di Gaza.

L'obiettivo è proprio per consentire l'ingresso di consegne di aiuti umanitari.

Ecco allora che lo stop ai combattimenti è previsto dalle 8 alle 19 tutti i giorni "fino a nuovo avviso".

Il percorso "umanitario" e la reazione di Netanyahu

La Idf ha individuato un percorso ad hoc che non sarà interessato dall'attività militare: va dal passaggio di frontiera chiave di Kerem Shalom alla Salah al-Din Road, ovvero l'autostrada principale della striscia, e poi verso nord verso l'area di Khan Younis.

Benjamin Netanyau, premier di Israele
Benjamin Netanyau, premier di Israele

Intanto, però, a fronte di questa clamorosa presa di posizione, si è scatenata la reazione dello stesso Netanyahu che non sembra voler sentir ragioni: 

"Tutto questo è inaccettabile, a Rafah si va avanti. Quando il prezzo è così alto, non dimentichiamo per cosa combattiamo. Abbiamo un Paese con un esercito e non un esercito con un Paese".

Proteste e arresti a Tel Aviv

E in questo clima per certi versi surreale non si placano le proteste contro il Governo: nelle scorse ore in migliaia hanno manifestato a Tel Aviv.

Tra loro anche l’ex ministro Benny Gantz.

Una protesta che ha visto l'arresto di 12 persone. Tra loro  anche un fotografo di un quotidiano, poi rilasciato.

Da Israele alla Svizzera: le prove di pace per l'Ucraina

Da Israele alla Svizzera il passo può essere breve. Era grande infatti l'attesa per il super vertice internazionale di Lucerna per la prima Conferenza di pace sull'Ucraina.

Dopo la tavola rotonda del G7, la maggioranza dei Paesi presenti ha ribadito il proprio sostegno all'indipendenza e alla sovranità territoriale dell'Ucraina.

Dalla Conferenza è arrivata però la constatazione che "la Russia deve essere coinvolta nelle discussioni per arrivare a una pace duratura e giusta".

Dal super vertice è stata proposta la calendarizzazione di nuovo, prossimo, incontro che si svolgerà in Canada o in Arabia Saudita.

La dichiarazione per la pace: chi ha firmato e chi no

Dalla Conferenza è scaturita una dichiarazione congiunta firmata da 84 delle 96 delegazioni presenti.

La conferenza per la pace a Lucerna
La conferenza per la pace a Lucerna

I paesi che hanno rifiutato di firmare sono stati: Brasile, India, Emirati Arabi Uniti e Sudafrica, Messico, Armenia, Bahrein, Indonesia, Libia, Arabia Saudita, Thailandia.

Il testo riafferma "i principi di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli Stati, compresa l'Ucraina".

Il documento denuncia poi "la militarizzazione della sicurezza alimentare" e chiede il ritorno dei bambini ucraini deportati dalla Russia. Nella dichiarazione si fa riferimento anche chiesto "il coinvolgimento di tutte le parti" nel conflitto per far cessare le ostilità.

Vale la pena sottolineare come Russia e la Cina abbiano snobbato questo primo vertice "verso la pace".

Il nostro Governo e la posizione della premier Meloni

Sui lavori della Conferenza di Lucerna è intervenuta anche la nostra presidente del Consiglio, Giorgia Meloni:

"Siamo tutti uniti per aiutare l'Ucraina, l'Italia c'è. Pace però non significa resa, come Putin sembra suggerire. Confondere la pace con la soggiogazione sarebbe un pericoloso precedente".

Ecco l'intervento della nostra premier al vertice della pace:

La Francia, l'ultradestra e i campioni del calcio

E in tema di tensioni, non si può soprassedere a quanto sta accadendo in questi giorni in Francia dopo il flop di Macron alle Europee e l'annuncio di elezioni politiche per verificare la tenuta del Governo di fronte al successo dell'ultradestra di Marine Le Pen e il suo Rassemblement National.

Dopo l'ondata di manifestazioni nel Paese, il calcio d'inizio dei campionati Europei di calcio ha visto arrivare l'appello di due campioni (di colore) della Nazionale transalpina.

Al grido di allarme di Marcus Thuram (attaccante in forza all'Inter) è seguito qualche ora fa quello ancor più mediatico e rivolto ai giovani di Kylian Mbappé, ex stella del Paris Saint Germain appena approdato al Real Madrid:

L'attaccante della Francia Kylian Mbappé
L'attaccante della Francia Kylian Mbappé

"Votate contro gli estremisti. Voglio rappresentare un Paese che corrisponda ai miei valori".

L'appello ai giovani delle star della Francia

E ancora, in maniera più articolata:

"Marcus ed io condividiamo gli stessi valori. Lui ha espresso la sua opinione e io sono dalla sua parte. Siamo in un momento cruciale per il Paese. Bisogna sistemare le cose e avere il senso delle priorità. Prima di tutto siamo cittadini e non dobbiamo essere disconnessi dalla realtà del nostro Paese. Voglio rivolgermi a tutte le persone e ai giovani: possiamo vedere chiaramente come gli estremisti siano alle porte del potere. Invito la gente a votare. è un momento molto importante nella storia della Francia".

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