Meloni alla convention di Vox rispolvera i cavalli di battaglia e sogna una coalizione sovranista in Europa
La premier, in video collegamento, ha rilanciato il sogno di una maggioranza europea tutta di centrodestra che metta fine a quelle "alleanze innaturali e controproducenti"
Attendevano in molti, alla convention transnazionale organizzata da Vox a Madrid, l'intervento di Giorgia Meloni (ribattezzata, lost in translation, Georgia, senza che nessuno se ne sia dato troppa pena).
E la nostra premier, seppur collegata in video, per celebrare il raduno dei leader mondiali sovranisti ha rispolverato i cavalli di battaglia che hanno infiammato la folla: difesa dei confini, antieuropeismo, "valori tradizionali", accuse di "follie green" all'indirizzo dell'Ue, no teoria gender e al bando l'utero in affitto.
E rilancia, di fronte a una platea già galvanizzata, il sogno di una maggioranza europea tutta di centrodestra che metta fine a quelle "alleanze innaturali e controproducenti" che hanno governato finora a Bruxelles. Con tanto di strizzatina d'occhio a un'antieuropeista "di ferro" come Marine Le Pen, anch'essa acclamata come una star.
Plauso di Matteo Salvini, ma a stretto giro arriva la doccia gelata della maggioranza moderata, rappresentata da Forza Italia:
"Le intese non si possono fare con chi è ostile all'Europa come Le Pen", tuona Maurizio Gasparri.
L'intervento della leader di FdI, ospite d'onore, domenica 19 maggio 2024, fra i pezzi da novanta del populismo mondiale (da Javier Milei al ministro dell’ultradestra israeliana Amichai Chikli, passando per il premier ungherese Viktor Orban) ha scatenato dure reazioni nelle opposizioni.
Meloni alla convention di Vox rispolvera i cavalli di battaglia sovranisti
L'ultima volta in cui aveva preso parte alla convention di Vox - partito spagnolo nazionalista guidato da Santiago Abascal - Meloni non era ancora alla guida dell'Italia. Correva l'anno 2019, la leader di FdI aveva arringato le folle al grido di "Io sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana e non me lo toglierete".
Domenica 19 maggio 2024, Giorgia Meloni - assurta, nel frattempo, a premier - torna a rinsaldare il ponte con i sovranisti iberici. Lo fa videocollegandosi con la convention di Vox a Madrid.
Visualizza questo post su Instagram
"Buongiorno patrioti" ha urlato sorridente alla platea di Madrid. Per poi concederle un discorso, tutto in spagnolo, denso di richiamo ai valori tradizionali “in pericolo” e alla direzione che l’Europa dovrebbe prendere (e non) dopo le Europee dell’8 e 9 giugno.
"La legislatura europea 2019-2024 è stata contrassegnata da priorità e strategie sbagliate - ha attaccato Meloni -. Mentre altre forze politiche hanno sostenuto accordi innaturali con le sinistre, producendo l’imposizione dell’agenda verde e progressista, noi ci siamo sempre battuti, spesso soli, per una Ue diversa".
Largo al tema della famiglia tradizionale:
"Ci opporremo a chi vuole mettere in discussione la famiglia, quale pilastro della nostra società, a chi vuole introdurre la teoria gender nelle scuole, a chi intende favorire pratiche disumane come la maternità surrogata".
Altro cavallo di battaglia rispolverato da Meloni durante il suo intervento è stata la lotta alle politiche green adottate dall'Europa:
"Non potremo mai avere alcuna autonomia e alcuna sovranità - ha spiegato - se continueremo a massacrare le nostre imprese con regole che vengono imposte solo a loro. Perché il mercato può essere libero soltanto se è anche equo. Tutto il resto sono politiche suicide che ci impoveriranno e ci impediranno di mantenere i nostri sistemi di protezione dei più fragili. È il caso della follia denominata Green Deal. Noi siamo Conservatori e amiamo la natura, ma la differenza tra noi e gli altri è che noi la natura vogliamo difenderla con l'uomo dentro. Noi non consideriamo la presenza dell'uomo e delle sue attività dannosa per la natura. Tutt'altro, perché non esiste sostenibilità ambientale senza l'attività dell'uomo".
L'intesa con Le Pen
"Un cambio in Europa è possibile se i conservatori europei saranno uniti. Siamo il motore del rinascimento del nostro continente. Per la prima volta l'esito delle elezioni Europee potrebbe sancire la fine di maggioranze innaturali e controproducenti".
In queste parole molti hanno letto un'apertura vero la francese Marine Le Pen, da sempre cara a Matteo Salvini, la quale, a propria volta, ha confermato i "molti punti in comune con Meloni".
Immediati gli applausi della Lega, che torna subito a chiedere che "la totalità dei partiti alternativi alla sinistra, anche in Italia, confermino l'indisponibilità ad alleanze innaturali con i socialisti o con il bellicista Macron". Uno scenario, auspicato peraltro anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto ("spero in un'alleanza che comprenda il centrodestra e la destra" ha detto in tv).
La doccia gelata dagli alleati moderati
Questo sovranismo non s'ha da fare, così si potrebbe tradurre la reazione degli Azzurri. Maurizio Gasparri, volto noto fra le fila di FI, proprio nel giorno in cui si registrano segnali di riavvicinamento tra la leader del Rassemblement National e la premier, rilascia una dichiarazione senza margine di fraintendimento: le intese non si possono fare con chi "è ostile all'Europa come Le Pen".
Il sogno di una cavalcata patriottica in Europa di Meloni, insomma, pare essersi già scontrato con la frangia moderata degli alleati.
Inoltre, a differenza di quanto succede quando si elegge il Parlamento nazionale, essendo proporzionale, la legge elettorale europea fa sì che non ci siano le coalizioni tra i partiti.
Nella mattinata di lunedì 20 maggio 2024, incalzata nuovamente sul tema, a Mattino 5, la premier chiarisce:
"Innaturale è l’alleanza tra Ppe, Pse e liberali".
Quando le viene chiesto se il Ppe è un suo possibile alleato in Europa, risponde: "Per me i partiti di centrodestra sono partiti potenzialmente alleabili. In Italia noi abbiamo messo insieme partiti di centrodestra di varia estrazione e abbiamo mandato all'opposizione la sinistra. Mi piacerebbe fare la stessa cosa in Europa, alleare partiti compatibili tra loro in termini di divisioni pur con sfumature completamente diverse, perché poi ci sono anche delle differenze, ma come ci sono in Italia, e mandare all'opposizione la sinistra”.
Lo sdegno di Shlein: "Franchisti"
"Da Madrid Giorgia Meloni, in mezzo a nazionalisti, franchisti, amici di Trump ci attacca dicendo che la sinistra cancella l'identità, intanto lei in questo anno e mezzo di governo sta cancellando la libertà degli italiani. Perché se hai un salario da fame non hai più libertà, mentre lei affossa il salario minimo. Perché se non ti puoi curare perché la prima visita la prenoti tra un anno, non hai libertà. Meloni si rassegni, noi continueremo a mettere in piedi un'alternativa che metta al centro la questione sociale".
Così la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein ad Alghero per la campagna elettorale per le Comunali e le Europee, ha commentato la partecipazione di Meloni all'evento di Vox.
Mentre Italia Viva accusa Meloni di posizioni "strumentali" perché "si appresta a spalancare le braccia a Marine Le Pen e a Vicktor Orban così come ieri (strumentalmente) abbracciava una Von der Leyen oggi ammaccata, e per questo rapidamente scaricata".
L’INTERNAZIONALE LOLLOBRIGIDA.
L’internazionale nera, come l’hanno chiamata i giornali, sembra piuttosto un’internazionale vuota, pacchiana e a base di boutade. L’internazionale Lollobrigida appunto.
Di idee per “rovesciare l’Europa” non se n’è sentita mezza. Sull’Ucraina sono… pic.twitter.com/fNqO2dUIzs— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 20, 2024
Altrettanto duro il leader di Azione, Carlo Calenda:
"Sappiamo cosa aspettarci da Meloni e franchisti: un gran casino e zero idee. Possono nuocere alla costruzione europea e dunque all’Italia, esattamente per questo. Così come Lollobrigida, Urso e amici stanno nuocendo all’Italia. Per incapacità più che per piani eversivi".