ASSEDIO DI FUOCO

Maxi incendio attorno a Gerusalemme: Hamas incita ad appiccare le fiamme, Abu Mazen invece offre aiuto (Canadair anche dall'Italia)

Non è chiara l'origine dei roghi, che potrebbero arrivare fino in città. Netanyahu decreta lo stato di emergenza nazionale

Maxi incendio attorno a Gerusalemme: Hamas incita ad appiccare le fiamme, Abu Mazen invece offre aiuto (Canadair anche dall'Italia)
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Un vasto incendio sta devastando le aree boschive a ovest di Gerusalemme, spinto da venti forti e temperature elevate. Le fiamme minacciano i sobborghi della città, in un contesto già teso per le celebrazioni del Giorno dell’Indipendenza israeliano. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, sottolineando come "il vento da ovest possa facilmente spingere il fuoco verso i quartieri alla periferia di Gerusalemme e persino all’interno della città stessa".

Una catastrofe in corso

Sono oltre 155 le squadre dei vigili del fuoco impegnate nella lotta contro il fuoco, supportate da elicotteri e aerei antincendio, la cui attività è ripresa all’alba. L’esercito è stato mobilitato per assistere le operazioni di spegnimento, con il ministro della Difesa Israel Katz che ha parlato apertamente di "emergenza nazionale".

Le fiamme hanno già colpito sette aree principali, costringendo all’evacuazione almeno cinque comunità. Le autorità hanno anche chiuso l'autostrada Gerusalemme-Tel Aviv e sospeso i collegamenti ferroviari con la capitale per diverse ore.

In totale, 17 vigili del fuoco sono rimasti feriti, due dei quali ricoverati in ospedale. Si segnalano anche decine di intossicati dal fumo, mentre l’ospedale Ein Kerem ha evacuato i pazienti meno gravi e l’ospedale Alin si prepara all’evacuazione. Le ambulanze della Magen David Adom sono state dislocate nelle aree a rischio, con unità motociclistiche pronte a prestare soccorso ai cittadini bloccati nel traffico.

Incendi dolosi? Lo Shin Bet indaga

Sull’origine dei roghi non ci sono ancora certezze. Il comandante dei vigili del fuoco di Gerusalemme, Shmulik Friedman, ha dichiarato che "dopo i primi focolai, diversi incendi dolosi sono stati appiccati in altre località". Per questo motivo, il servizio di intelligence interna Shin Bet sta collaborando con la polizia nelle indagini, che però, secondo fonti di sicurezza, restano delicate e senza prove definitive.

Nel frattempo, sono stati segnalati tre arresti: tra questi, un uomo di Gerusalemme Est sorpreso mentre cercava di incendiare della sterpaglia. I media locali riportano altri due fermi in aree colpite.

L’incitamento di Hamas e l’appello alla distruzione

Nel frattempo, Hamas ha diffuso un messaggio su Telegram incitando i palestinesi a "bruciare tutto ciò che potete: boschi, foreste, case dei coloni". Il messaggio è stato rilanciato da vari canali Telegram legati a milizie palestinesi, tra cui Jenin News Network e Nablus News, che hanno parlato apertamente di "trasformare Israele in un inferno di fuoco".

Al contrario, l’Autorità Nazionale Palestinese guidata da Abu Mazen ha offerto aiuto a Israele, scatenando critiche feroci da parte di gruppi estremisti che hanno bollato la mossa come un "tradimento". Alcuni canali vicini a Hamas hanno invocato "benzina e una scintilla per alimentare il caos".

Aiuti internazionali: arrivano Canadair dall’Italia e dalla Croazia

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha attivato il canale diplomatico per chiedere aiuto. In risposta, l’Italia ha inviato due Canadair tramite la Protezione Civile, mentre la Croazia ne ha messo a disposizione un altro.

Anche Francia, Spagna, Cipro, Grecia e Bulgaria hanno offerto supporto: in particolare, la Spagna ha promesso due aerei antincendio "di massima capacità". Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso "piena solidarietà" con il popolo israeliano, così come l’Unione Europea tramite il Meccanismo di Protezione Civile.

Eventi cancellati e allerta massima

A causa della situazione, sono stati cancellati tutti gli eventi previsti per il Giorno dell’Indipendenza, inclusa la cerimonia principale a Gerusalemme. Il ministro Miri Regev ha confermato l'annullamento per motivi di sicurezza. Nel frattempo, la polizia ha imposto un divieto nazionale di accensione di fuochi e griglie, valido per tutta la giornata festiva.

"Potremmo essere davanti al più grande incendio mai registrato nel Paese", ha dichiarato il comandante Friedman. Le autorità israeliane restano in stato di massima allerta, mentre il fuoco continua a bruciare senza sosta. Le prossime ore saranno decisive per contenere l’avanzata delle fiamme ed evitare che Gerusalemme venga raggiunta dal devastante incendio.

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