Marcia indietro di Trump, che sospende per un mese la tariffe nei confronti di Canada e Messico
Intanto la Cina vara pacchetto di misure contro gli Usa dal 10 febbraio: +10% aliquote su Carbone, gas e petrolio a stelle e strisce

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, prosegue la sua battaglia sui dazi. Mentre le tensioni con Messico e Canada sembrano temporaneamente allentarsi grazie a negoziati mirati e una tregua di mese, con Pechino ha deciso di procedere, pur anticipando l'esistenza di trattative in corso.

Nel mirino di "The Donald" anche l'UE.
Tregua dazi con Messico e Canada
Trump ha raggiunto un accordo con il Messico, annunciando la sospensione per un mese dei dazi sulle merci messicane in cambio del dispiegamento di 10.000 soldati al confine per contenere il flusso di migranti e droghe. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha confermato l’intesa, sottolineando che nel mese di sospensione si terranno colloqui per una soluzione a lungo termine.
Anche con il Canada è stata trovata una tregua: Ottawa ha ottenuto una sospensione di 30 giorni delle tariffe statunitensi dopo una telefonata tra Trump e il primo ministro Justin Trudeau. Il presidente americano ha definito la conversazione "molto positiva" e si è detto soddisfatto dell’esito dei negoziati. Come parte dell’accordo, il Canada rafforzerà le misure di controllo ai confini e ha già annunciato nuove iniziative per combattere il traffico di fentanyl.
Le contromosse
Dopo l’imposizione dei dazi statunitensi, i principali partner commerciali di Washington avevano reagito prontamente. Trudeau aveva annunciato misure di ritorsione per un valore di oltre 100 miliardi di dollari, mentre Sheinbaum aveva promesso una risposta proporzionata. Al momento, però, regna la tregua.
La risposta della Cina
Ma la guerra commerciale del tycoon interessa anche la Cina. Dopo l'entrata in vigore alla mezzanotte Usa di martedì dei dazi aggiuntivi del 10% decisi da Trump all'import del made in China, Pechino ha risposto con una serie di misure che, a partire dal 10 febbraio 2025, prendono di mira carbone e gas naturale liquefatto Usa con aliquote del 15%, più petrolio, macchinari agricoli, veicoli di grossa cilindrata e pick-up americani con un ulteriore onere del 10%.

Trump ha accusato la Cina di non aver fatto abbastanza per frenare il flusso dell'oppioide fentanyl e dei suoi precursori negli Stati Uniti, all'origine della morte di 100mila americani ogni anno. Tuttavia, mentre il tycoon ha definito la tregua di un mese per Messico e Canada minacciati con tariffe al 25%, con Pechino ha deciso di procedere, pur anticipando l'esistenza di trattative in corso.
Si prevede che Trump parlerà con il presidente cinese Xi Jinping nei prossimi giorni, alimentando le attese nei mercati che i due leader riusciranno a trovare un accordo per rimuovere i dazi.
La Cina ha dichiarato di aver presentato un reclamo all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) "per difendere i suoi legittimi diritti e interessi" in risposta all'aumento delle tariffe unilaterali americane del 10% su tutto l'import del made in China, secondo quanto deciso da Donald Trump.