Dibattito riaperto

Macron vuole costruire nuove centrali nucleari in Francia

Anche l'Italia sta con le antenne dritte. Salvini vuole il nucleare nella manovra e annuncia una proposta di legge

Macron vuole costruire nuove centrali nucleari in Francia
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Centrali nucleari, a volte ritornano. Nella realtà non è dato sapere. Nel dibattito invece la questione è tornata oltremodo d'attualità. La Francia dopo aver cercato (per il momento invano) sponda sulla Germania, sembra intenzionata a spingere sull'acceleratore sul tema energia.

Centrali nucleari, dibattito annoso tra paure e benefici

Quello delle centrali nucleari e della possibilità, oggi tornata d'attualità, di un'energia pulita, meno costosa e a rischio zero, è un dibattito annoso che si trascina da tempo tra spinte favorevoli e opposizioni contrarie. Complice però gli ultimi appuntamenti mondiali con il G20 di Roma e il Cop26 di Glasgow dove clima e ambienti erano al centro dell'agenda di lavoro (seppur poi con risultati concreti in chiaroscuro), la questione delle centrali nucleari è tornata prepotentemente di attualità e il dibattito tra favorevoli, contrari e possibilisti rischia di animarsi di nuovo.

Centrali nucleari, l'accelerata francese

Perché l'accelerata francese potrebbe rappresentare una svolta, con novità in tutta Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha rilanciato la proposta mettendo sul tavolo argomentazioni che meritano senz'altro attenzione: "Sarebbe un passo importante per garantire l'indipendenza energetica del paese e arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050". Il numero uno in Francia lo ha detto in televisione evidenziando come la costruzione di nuove centrali nucleari faccia parte di una serie di interventi legati a un progetto di ampio respiro per rilanciare il suo Paese, specie dopo la crisi economica e l'emergenza mondiale della pandemia Covid.

Centrali nucleari, la "fotografia" francese

Per la Francia si tratterebbe di un rilancio sul nucleare, dal momento che attualmente il Paese transalpino ottiene ottiene circa il 40% dell’energia dai suoi 56 reattori nucleari, costruiti tra gli anni '60 e '90. Molti di questi, nel giro di una ventina d'anni verranno "pensionati" per questioni di sicurezza. Da qui l'idea di Macron di un rilancio che avrebbe dunque come obiettivo nel medio lungo periodo un "restyling" dell'energia nucleare per il 2050. Nel frattempo, la proposta di Macron ha aperto un dibattito anche sulle strategie politiche del presidente: all'inizio del suo mandato, aveva infatti mostrato una certa diffidenza verso il nucleare, dando di fatto il via libera alla dismissione di alcuni impianti, vecchi o collocati in zone ritenute potenzialmente più critiche di altre. Ora il cambio di rotta, senza però aver dato molti particolari in più.

Dibattito riaperto anche in Italia

La proposta francese di fatto ha riaperto ulteriormente anche il dibattito in Italia. In primis da parte di Matteo Salvini. Il leader della Lega giù lunedì sera da Nicola Porro su Rete4 aveva rilanciato sul nucleare. Ora, dopo l'uscita di Macron lo farà in maniera ancora più incisiva, tanto da aver chiesto di inserire il nucleare anche nella manovra di bilancio. "Siamo circondati da centrali, perché non possiamo fare come la Francia, o come la Slovenia", ha osservato durante la conferenza stampa di presentazione delle proposte della Lega alla legge di Bilancio. Ma non solo. Sul suo profilo Facebook ha annunciato una proposta di legge apposita da parte della Lega. E come in Tv da Porro ha aggiunto: “Ragioniamo sull’energia nucleare, verde e pulita, anche per sopperire all’aumento delle bollette".

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