LE OPERAZIONI

L’ultimo ostaggio consegnato da Hamas è un israelo-americano: ora mancano altri sette corpi

Hamas ha consegnato a Israele 21 ostaggi deceduti dall’inizio del cessate il fuoco, sui 28 previsti dagli accordi

L’ultimo ostaggio consegnato da Hamas è un israelo-americano: ora mancano altri sette corpi

Martedì sera il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha consegnato all’esercito israeliano un altro corpo di un ostaggio israeliano, ricevuto poco prima da Hamas nella Striscia di Gaza.

Lo scambio è avvenuto dopo che l’esercito di Tel Aviv ha consentito a membri del CICR e delle brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas, di cercare resti di ostaggi nel quartiere di Shejaiya, a Gaza City, attualmente sotto controllo israeliano.

Il corpo restituito è di Itay Chen

Come per gli altri casi, il corpo è stato trasferito all’Istituto di medicina forense di Tel Aviv per l’identificazione.

L’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha poi confermato che i resti appartengono al soldato israeliano-americano Itay Chen (la sua foto in copertina), rapito il 7 ottobre 2023 e dichiarato morto nel marzo 2024. Lo ha riportato il quotidiano israeliano Ynet.

Chen, 21 anni, era il più giovane dei tre figli di una famiglia di Netanya, figlio di padre statunitense e madre tedesca. Il 7 ottobre, durante l’attacco di Hamas, combatté nei pressi di Nahal Oz. Ricevuto il suo corpo, le truppe israeliane hanno tenuto una breve cerimonia militare presieduta da un rabbino. Successivamente, la salma è stata portata in Israele per il riconoscimento e la sepoltura.

“Il governo d’Israele si unisce al dolore della famiglia Chen e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti. Siamo determinati a riportare tutti i nostri ostaggi a una degna sepoltura”, ha dichiarato l’Ufficio del Primo Ministro.

Israele attende ancora 7 ostaggi

Con il ritorno di Itay Chen, Hamas ha consegnato a Israele 21 ostaggi deceduti dall’inizio del cessate il fuoco entrato in vigore quasi tre settimane fa, sui 28 previsti dagli accordi. Gli ultimi tre corpi erano stati restituiti domenica e identificati poche ore dopo. Ora sette ostaggi caduti rimangono ancora nella Striscia di Gaza, tra cui i resti di un soldato ucciso nella guerra del 2014. Questi i loro nomi: Hadar, Meni, Lior, Dror, Ran, Joshua e Sutthisak.

I ritardi nella consegna dei corpi da parte di Hamas stanno mettendo alla prova la fragile tregua. Il movimento palestinese afferma di avere difficoltà a localizzare i resti sotto le macerie causate da due anni di bombardamenti israeliani. In alcuni casi, i corpi consegnati non appartenevano agli ostaggi, provocando la ripresa dei bombardamenti israeliani, che la scorsa settimana hanno causato oltre cento morti.

L’identificazione dei corpi restituiti è complessa anche per la controparte palestinese: per ogni ostaggio morto consegnato da Hamas, Israele deve restituire i resti di quindici palestinesi. Tuttavia, le pessime condizioni in cui questi corpi arrivano e la mancanza di strumenti adeguati rendono difficile il processo.

In Israele cresce la convinzione che, con il lavoro metodico e la cooperazione sul terreno, sarà possibile riportare tutti i resti dei prigionieri. Fonti di sicurezza sostengono che le posizioni di almeno quattro dei sette ostaggi rimasti sono già note.