"L'Ucraina non è Russia, è Ucraina". Lo spot profetico del 1995
La pubblicità dell'atlante geografico De Agostini che conteneva le modifiche ai territori europei dei primi anni Novanta impazza sul web.
Chi negli anni Novanta era già grandicello ricorderà sicuramente la pubblicità dell'atlante geografico De Agostini distribuito con il Corriere della sera, e soprattutto quella frase "L'Ucraina non è Russia, è Ucraina". Era il 1995 e chissà a quanti in questi terribili giorni sono tornate in mente quelle immagini. Che in quell'occasione facevano sorridere, ma oggi evocano uno scenario di tutt'altro genere.
"L'Ucraina non è Russia, è Ucraina". Lo spot profetico del 1995
Erano le 18 del 25 dicembre 1991 quando Michail Gorbačëv si dimise da presidente dell'Unione Sovietica (che nel frattempo era già diventata Csi, Comunità degli Stati indipendenti) e conferì tutti i poteri e l'archivio presidenziale sovietico al presidente della Russia Boris Eltsin. Alle 18.35 la bandiera sovietica sopra il Cremlino fu ammainata e sostituita con il tricolore russo. Il giorno successivo si disciolse ufficialmente l'Urss, evento poi ratificato nella notte tra 31 dicembre 1991 e l'1 gennaio 1992.
Un mese prima, l'1 dicembre 1991, il referendum in Ucraina aveva sancito l'indipendenza con il 90% dei voti.
LO SPOT DEL 1995
Lo spot dell'atlante geografico mostra un astronauta russo che precipita al suolo e una volta atterrato saluta la "madre Russia!". In realtà è caduto in territorio ucraino e una contadina gli dice che non si trova in quella che ritiene la sua patria. Ma lui, che è stato a lungo nello spazio e dunque non conosce gli ultimi avvenimenti, risponde "Ma l'Ucraina è Russia". A quel punto la donna lo guarda e gli risponde con il celeberrimo "Ucraina è Ucraina!".
Lui, un po' stranito replica che accanto c'è la Cecoslovacchia, che però nel 1993 si era divisa in Repubblica Ceca e Slovacchia.
Il meme dell'Ambasciata americana che paragona Mosca e Kiev
In Rete spopola anche un meme, condiviso direttamente dall'Ambasciata Usa a Kiev in risposta alle parole del discorso ufficiale con cui Putin annunciava l'intervento armato definendo l'Ucraina "una creazione dell'Urss".
L'ambasciata risponde postando le foto di ciò che era già Kiev tra il 996 e il 1108 e mostrando alcuni degli edifici storici della capitale: la chiesa Desyatynna, la cattedrale di Santa Sofia, il monastero di Vydubychi e il Monastero dorato di San Michele. A fare da contraltare c'è Mosca che a quel tempo era solo... un bosco.