Dopo l’annuncio dell’intesa tra Israele e Hamas sulla prima fase del piano di pace promosso da Donald Trump, anche l’Italia si prepara a contribuire alla nuova fase che si apre in Medio Oriente.
Stamane, 9 ottobre 2025, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso soddisfazione per le notizie provenienti dalla regione, ribadendo la disponibilità del governo italiano a partecipare attivamente alla stabilizzazione e alla ricostruzione di Gaza.
“Dal Medio Oriente arrivano ottime notizie: la pace è vicina”, ha scritto Tajani in un post pubblicato questa mattina sul suo profilo X (ex Twitter), poche ore dopo l’annuncio del presidente statunitense.
Dal Medio Oriente arrivano ottime notizie:la pace è vicina.L’Italia,che ha sempre sostenuto il piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco,per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza.Pronti anche a…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 9, 2025
Il ministro ha sottolineato che l’Italia ha sempre sostenuto il piano di pace statunitense e che adesso è pronta “a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco, far arrivare nuovi aiuti umanitari e contribuire alla ricostruzione di Gaza”.
“Pronti anche a inviare militari per una forza di pace internazionale”
Nel suo messaggio, Tajani ha aperto anche alla possibilità di un coinvolgimento militare, qualora la comunità internazionale decidesse di costituire una missione di interposizione o di pace.
“Siamo pronti anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina”, ha precisato.
In un’intervista rilasciata a Rainews, il ministro ha ribadito l’impegno del governo nel sostenere ogni sforzo diplomatico per una soluzione stabile al conflitto:
“L’Italia è pronta a fare tutto ciò che serve per una soluzione in Medio Oriente. Possiamo anche contribuire con militari a una forza internazionale che unifichi Gaza e Cisgiordania. Siamo in prima linea anche per gli aiuti umanitari.”
Tajani ha poi aggiunto che, secondo le informazioni disponibili, Israele lascerà “lentamente” la Striscia di Gaza, in linea con quanto previsto dalla prima fase del piano di pace.
Il caso della “seconda Flotilla” e la situazione dei cittadini italiani
A margine delle dichiarazioni sulla pace, il ministro ha fornito un aggiornamento anche sul caso degli attivisti italiani coinvolti nella “seconda Flotilla”, arrestati in Israele nei giorni scorsi.
“Questa mattina ci sarà la visita consolare”, ha spiegato Tajani, aggiungendo che “in uno, massimo due giorni, gli attivisti italiani fermati torneranno a casa”.
Una precisazione che mira a rassicurare l’opinione pubblica sul rapido rientro dei connazionali coinvolti e sull’attenzione costante del ministero verso i cittadini italiani all’estero.
Meloni: “Una notizia straordinaria, grazie a Trump e ai mediatori”
Sulla stessa linea si è espressa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha accolto con entusiasmo la notizia dell’accordo siglato al Cairo.
“L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del piano di pace del presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate”, ha dichiarato in una nota ufficiale.
L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente @realDonaldTrump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate.…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 9, 2025
Meloni ha voluto ringraziare pubblicamente Trump per il ruolo di mediazione svolto e per “l’impegno incessante nella ricerca della fine del conflitto a Gaza”. Ha inoltre espresso riconoscenza ai mediatori internazionali – Egitto, Qatar e Turchia – i cui sforzi “si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto”.
Le parole di Tajani e Meloni delineano una strategia italiana improntata al sostegno concreto della pace, con un duplice obiettivo: fornire assistenza umanitaria immediata e partecipare alla ricostruzione materiale e istituzionale della Striscia di Gaza.
Da un lato, Roma si prepara a rafforzare la cooperazione con le organizzazioni internazionali per l’invio di beni di prima necessità; dall’altro, valuta la possibilità di un impegno militare sotto egida ONU o internazionale, qualora venga istituita una forza di stabilizzazione nei territori palestinesi.