Lapidata e bruciata dai compagni d'Università perché secondo loro aveva offeso Maometto
Lei cristiana, i compagni del college musulmani: un video riprende una folla che frusta e insulta la vittima prima di ammucchiare sul suo corpo alcuni pneumatici usati ed appiccare il fuoco.
Lapidata e poi bruciata: questo il raccapricciante destino toccato a una studentessa cristiana, Deborah Samuel. Ad ucciderla brutalmente altri studenti, di fede musulmana, per via di una frase della ragazza - ritenuta offensiva - verso Maometto. E' accaduto in Nigeria, la notizia ha presto fatto il giro del mondo.
Lapidata e bruciata in Nigeria
Il grave fatto di sangue risale a venerdì 13 maggio 2022. L’omicidio è avvenuto a Sokoto, nel nord ovest del Paese, città capitale dell’omonimo Stato nigeriano in cui la legge islamica – la sharia – viene applicata insieme al diritto comune, come in altri Stati della Nigeria settentrionale.
A scatenare la cieca violenza un messaggio whatsapp di Deborah, ritenuto lesivo nei riguardi del Profeta. Gli studenti dell’istituto Shehu-Shagari, dopo la lettura del messaggio, hanno prelevato con la forza la giovane “dalla stanza dove era stata portata in salvo dai funzionari dell’istruzione”, uccidendola. Lo ha dichiarato il portavoce della polizia di Sokoto, Sanusi Abubakar.
Il video raccapricciante
Due sospettati sono in arresto e le autorità stanno cercando altri soggetti coinvolti, identificati grazie ad un video pubblicato sui social che riprende una folla che frusta e insulta la vittima prima di ammucchiare sul suo corpo alcuni pneumatici usati ed appiccare il fuoco, al grido di “Allah Akbar”.
Le reazioni
Il sultano di Sokoto e massima autorità spirituale tra i musulmani nigeriani Muhammadu Saad Abubakar, e il vescovo della Chiesa Cattolica di Sokoto, Mathew Hassan Kukah, hanno “condannato quanto accaduto nella sua totalità e sollecitato le agenzie di sicurezza a portare davanti alla giustizia i responsabili dell’imperdonabile episodio”.
“Chiediamo alle autorità di indagare su questa tragedia e assicurare che tutti i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni” hanno aggiunto.
Ma centinaia di persone hanno manifestato contro gli arresti dei due sospettati e chiedendone il rilascio. E' dunque evidente che una larga frangia a fede musulmana ritenga l'omicidio avvenuto non soltanto giustificabile, bensì un atto dovuto che, come tale, deve passare impunito.