RITORNO AL PASSATO

Gli Stati Uniti entrano nella coalizione internazionale anti-aborto

Trump avanti col nuovo ministro della difesa (nonostante le accuse di abusi sessuali e alcol)

Gli Stati Uniti entrano nella coalizione internazionale anti-aborto
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L’amministrazione Trump, tornata al potere da pochi giorni, ha già compiuto una delle sue prime mosse di politica internazionale rilanciando un’iniziativa del suo precedente mandato: la lotta contro l’aborto.

Nel frattempo, fa discutere la nomina di Pete Hegseth come segretario alla Difesa. Il conduttore tv era stato accusato di violenze sessuali.

Trump torna nel patto globale anti-aborto

Con un cable diplomatico firmato dal Segretario di Stato Marco Rubio, gli Stati Uniti del Tycoon Donald Trump hanno notificato alle nazioni di tutto il mondo l’intenzione di rientrare nella “Geneva Consensus Declaration”.

Si tratta di un patto internazionale anti-aborto sostenuto da sei paesi: Stati Uniti, Brasile, Egitto, Ungheria, Indonesia e Uganda. A lanciarlo era stato originariamente proprio Trump durante il suo primo mandato.

La mossa segna una netta inversione rispetto all’amministrazione Biden che si era ritirata dal patto criticandolo come un attacco ai diritti delle donne e alla salute riproduttiva.

La "Marcia per la Vita" a Washington

Mentre sul fronte internazionale si riaccendono le polemiche, decine di migliaia di attivisti anti-aborto hanno sfidato il freddo per partecipare alla 52esima edizione della “Marcia per la Vita” a Washington.

Un'immagine della manifestazione

La manifestazione, una delle più grandi organizzate dal movimento “pro-vita”, si è tenuta pochi giorni dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e ha visto il presidente rivolgersi ai partecipanti con un videomessaggio registrato.

Nel mio secondo mandato - ha dichiarato - difenderemo ancora una volta con orgoglio le famiglie e la vita

La marcia ha assunto una connotazione particolarmente significativa, avvenendo a un solo giorno di distanza dalla grazia concessa dal presidente a 23 attivisti anti-aborto perseguiti sotto l’amministrazione Biden. Gli organizzatori della marcia ribadiscono il loro obiettivo di “cambiare la cultura” e rendere l’aborto “impensabile”.

Il neo segretario Hegseth e le accuse di abusi

A far discutere, oltre alle politiche anti-aborto, è stata anche la recente nomina di Pete Hegseth come segretario alla Difesa, il corrispettivo statunitense del nostro ministro Crosetto. Una decisione che ha sollevato polemiche per il passato controverso del neo-segretario.

Un'immagine di Pete Hegseth

Confermato dal Senato con il voto decisivo del vicepresidente J.D. Vance, Hegseth è noto per il suo passato da conduttore di Fox Newsle in cui ha sempre espresso le sue posizioni di estrema destra.

Inoltre, è stato al centro di uno scandalo nel 2020 quando fu accusato di abusi sessuali. Sebbene Hegseth abbia sempre negato le accuse, ha ammesso di aver pagato 50mila dollari alla donna per evitare che rendesse pubblica la vicenda.

Negli ultimi giorni, la sua ex cognata ha dichiarato ai senatori che il conduttore tv e ora segretario era stato spesso violento nei confronti della seconda moglie.

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