Guerra in Ucraina

La tv russa sbeffeggia Trump: “Un fesso”. Casa Bianca: “Incontro con Putin non a breve”

Barzellette e imitazioni che ritraggono il presidente Usa in maniera decisamente poco "gentile". E la tensione si alza

La tv russa sbeffeggia Trump: “Un fesso”. Casa Bianca: “Incontro con Putin non a breve”

“Signor Trump, lei è un fesso”. “Come si permette?”. “Mi scusi. Lei è un fesso, ma un incomparabile, eccezionale, inimitabile fesso“. “Ah beh, allora è un altro paio di maniche. Premiate subito questo ragazzo!”.

E poi ancora.

“Budapest. Si incontrano i due presidenti. Trump dice: ‘Allora, Vladimir, ti prendi Odessa, Kherson, Zaporizhzhya, tutto il Donbass, metti pure l’Alaska nel conto e finisci questa guerra’. Putin si alza, stringe la mano a Trump, e dice: ‘D’accordo, ma tu che cosa mi dai in cambio?’“.

Se Donald Trump vuole intestarsi i meriti di una – improbabile, al momento – pace in Ucraina, a Mosca non sembrano molto d’accordo sul suo ruolo da protagonista.

Sì, perché nelle ultime ore sulle televisioni russe (non proprio il massimo della libertà di espressione), il presidente Usa è vittima di sberleffi e barzellette che nemmeno i Carabinieri a casa nostra.

La tv russa sbeffeggia Trump

In una delle serate recenti dei canali principali, la tv di Stato russa ha trasformato il dibattito politico in una satira a tutto tondo nei confronti di Donald Trump. Sul palcoscenico di Rossiya-1, il conduttore

Vladimir Solovyov

— figura centrale dell’informazione di regime — ha provocato risate e cenni di approvazione dagli ospiti, arrivando perfino a imitare la voce dell’ex presidente statunitense.

L’episodio in questione parte dall’osservazione di Solovyov sui ritardi e i tentennamenti nella fornitura di armamenti all’Ucraina:

“Se dici che ‘sto pensando’ di inviare missili Tomahawk, ma poi aggiungi che ‘prima ne devo parlare con Putin’, non rafforzi la tua posizione”.

In poche parole, tra tono derisorio e imitazione goffa, il messaggio è chiaro: il governo Usa non conta praticamente nulla.

La scenetta in studio non si limita a un singolo attacco verbale. Tra gli applausi si susseguono battute dirette — dal definire il presidente “un fesso” ai siparietti che vedono Trump come il partner facilmente forzabile in negoziati farseschi — che fino a pochi anni fa sarebbero state impensabili in prima serata su un’emittente formalmente ufficiale. La cosa sorprendente è proprio il contesto: ospiti istituzionali, tra cui rappresentanti di Russia Unita, che legittimano la presa in giro con reazioni pubbliche.

La barzelletta

Il fenomeno non è isolato. In un altro talk show quotidiano, condotto da Olga Skabeeva, la gag è stata ripetuta in chiave ancora più surreale: una finta scena di trattativa in cui Trump cede territori e Putin fa finta di chiederne il prezzo, tra risate e applausi. Il motivo ricorrente è lo stesso: delegittimare la controparte americana mostrando un’immagine di debolezza e imprevedibilità.

Olga Skabeeva

Casa Bianca: “Escluso incontro a breve”

Sul fronte diplomatico, le tensioni tra Washington e Mosca sembrano riflettersi anche nella comunicazione pubblica. Secondo quanto riportato dal giornalista di Axios Barak Ravid in un post su X, “non è previsto un incontro tra il presidente Trump e il presidente Putin nell’immediato futuro”.

Un funzionario della Casa Bianca, citato nello stesso articolo, ha spiegato che la recente telefonata tra il segretario di Stato Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è stata “produttiva”, ma che “non è necessario un ulteriore incontro di persona”.

Poche ore prima, la Cnn aveva riferito che l’ipotesi di un faccia a faccia tra Rubio e Lavrov era stata messa in stand-by, nonostante il colloquio telefonico di ieri. Da Mosca, il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha reagito sostenendo che ” impossibile sospendere qualcosa che non è stato concordato”.

Fonti citate da Reuters hanno aggiunto che il rifiuto del Cremlino di accettare un cessate il fuoco immediato in Ucraina avrebbe compromesso l’organizzazione del vertice Trump-Putin previsto a Budapest.

Né Washington né Mosca hanno però ufficialmente abbandonato l’idea del vertice. Secondo il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, oggi in visita a Washington, “ci aspettano giorni impegnativi”. Ma tra le diplomazie serpeggia lo scetticismo. Le richieste russe, infatti, sarebbero considerate eccessive. E gli sberleffi pubblici a Trump non danno di certo una mano…