ESCALATION

La Russia: “Non c’entriamo nulla con i raid di droni contro la Polonia”

Varsavia invoca l'articolo 4 della Nato. In volo anche aerei da ricognizione italiani. Zelensky: "Putin testa l'Alleanza atlantica". Trump criptico: "Eccoci"

La Russia: “Non c’entriamo nulla con i raid di droni contro la Polonia”

Una notte ad altissima tensione ha scosso l’Europa orientale, in quello che Varsavia definisce “l’attacco più grave dall’inizio della guerra in Ucraina“.

Tra martedì 9 e mercoledì 10 settembre, diciannove droni di fabbricazione russa hanno violato lo spazio aereo polacco, generando allarme e spingendo il premier Donald Tusk ad attivare l’articolo 4 della Nato, che prevede consultazioni urgenti tra i membri dell’Alleanza in caso di minaccia alla sicurezza.

Varsavia: “Un attacco deliberato”

Secondo Tusk, almeno tre droni sono stati abbattuti, mentre rottami di quindici velivoli sono stati ritrovati soprattutto nel voivodato di Lublino, nell’est del Paese. Una casa e un’auto sono state danneggiate, ma non ci sono vittime. L’aeroporto di Varsavia e altri tre scali, incluso quello strategico di Rzeszów, sono stati chiusi temporaneamente.

Non abbiamo dubbi che non si tratti di un errore – ha dichiarato il ministro degli Esteri Radoslaw Sikorski – ma di un attacco senza precedenti al territorio polacco, della Nato e dell’Unione europea”.

Le incursioni sono avvenute durante un massiccio bombardamento russo sull’Ucraina occidentale (oltre 400 droni e 40 missili lanciati in una sola notte), con attacchi che hanno colpito anche Donetsk, dove 24 civili sono morti in fila per ritirare la pensione.

La risposta della Nato

L’Alleanza atlantica ha reagito mobilitando assetti militari: in volo sono stati fatti decollare F-35 olandesi, caccia polacchi F-16, anche un aereo Awacs italiano di sorveglianza e sistemi Patriot tedeschi in stato di allerta massima.

Difenderemo ogni centimetro del territorio Nato“, ha avvertito il segretario generale Mark Rutte.

Varsavia ha schierato 12 mila agenti per le operazioni di ricerca e sicurezza, mentre i partner europei hanno espresso solidarietà. Duro il cancelliere tedesco Friedrich Merz:

“La Russia ha messo in pericolo vite umane in uno Stato membro della Nato e dell’Ue. L’Alleanza resta pronta alla difesa“.

Ma Mosca nega: “Non erano i nostri”

Il Cremlino ha respinto ogni accusa.

“Ogni giorno ci attribuiscono provocazioni”, ha detto il portavoce Dmitri Peskov.

La Germania alza la posta: "No più limiti di gittata per armi all'Ucraina". E Mosca per la prima volta invoca la diplomazia
Dmitry Peskov

Il ministero della Difesa russo sostiene che i droni utilizzati contro obiettivi industriali in Ucraina non avessero la gittata sufficiente a raggiungere la Polonia, accusando Varsavia di “aumentare artificialmente l’escalation“. Mosca ha offerto “consultazioni” con la controparte polacca, ma insiste:

Non ci sono prove dell’origine russa dei velivoli“.

Zelensky: “Un precedente pericoloso”

Anche l’Ucraina ritiene che l’incursione non sia stata accidentale.

“Almeno otto droni Shahed russo-iraniani erano diretti verso la Polonia – ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky – Putin sta testando la Nato. È un precedente pericoloso per l’Europa“.

Kiev propone nuovamente la creazione di uno “scudo aereo comune” europeo, offrendo a Varsavia tecnologia, addestramento e dati di intelligence.

Trump, messaggi ambigui

Negli Stati Uniti la vicenda è stata accolta con fermezza dalle istituzioni, ma con toni enigmatici dal presidente Donald Trump, che su Truth ha scritto soltanto:

“Perché la Russia viola lo spazio aereo polacco con i droni? Eccoci qui!“.

Più esplicito l’ambasciatore Usa presso la Nato, Matthew Witaker:

“Siamo al fianco dei nostri alleati. Difenderemo ogni centimetro del territorio“.

Escalation

L’incidente arriva a ridosso delle maxi-esercitazioni congiunte “Zapad-2025” di Russia e Bielorussia e della decisione polacca di chiudere i confini con Minsk. Anche la Lituania ha rafforzato i controlli di frontiera, temendo nuove provocazioni.

La Russia: "Non c'entriamo nulla con i raid di droni contro la Polonia"
Uno dei droni russi ritrovato su territorio polacco

Tusk ha parlato di “momento più vicino alla guerra dai tempi della Seconda guerra mondiale“, mentre a Bruxelles e nelle capitali europee prevale la convinzione che Mosca abbia volutamente spinto la tensione ai massimi livelli.

Se per ora la Nato parla di “incursione” e non di “attacco“, l’episodio ha comunque segnato un punto di svolta nel conflitto: per la prima volta droni russi sono stati intercettati e abbattuti sul territorio polacco, trasformando la crisi ucraina in una minaccia diretta alla sicurezza dell’Alleanza.