Anche l'Italia ci pensa

TikTok: arriva il limite di un'ora al giorno per i minori...ma c'è già il modo di aggirarlo

Bytedance ha ammesso che consente a dipendenti all'estero l'accesso remoto ai dati degli utenti europei

TikTok: arriva il limite di un'ora al giorno per i minori...ma c'è già il modo di aggirarlo
Pubblicato:
Aggiornato:

TikTok introdurrà - a breve - un limite al tempo di utilizzo giornaliero per i minorenni. Dopo quel lasso di tempo l'app dovrebbe oscurarsi.

TikTok verso il limite di 60 minuti al giorno per i minori

Lo scopo sarebbe quello di rendere consapevoli i minori che usano la nota applicazione - dai 13 (età minima richiesta) ai 18 anni - di quanto tempo vi passino. La novità dovrebbe essere introdotta fra poche settimane. Un muro, sì, ma non invalicabile, dato che per continuare a usare la piattaforma sarà sufficiente inserire un codice che permetterà di tornare a scrollare il feed. A scegliere il codice, però, non saranno gli utenti, ma TikTok stessa, che lo comunicherà a ciascun utente all’interno dell’app man mano che la funzione verrà implementata. Ad ogni modo i frequentatori della piattaforma, anche minorenni, avranno la possibilità di disabilitare limite di tempo, ma una volta raggiunti i 100 minuti d’uso riceveranno un avviso che chiede loro di reimpostarlo.

Dipendenti Ue: disinstallare TikTok

La mossa arriva mentre TikTok viene messa al bando da numerose istituzioni politiche, dall’Europarlamento alla Commissione Ue, passando per il governo canadese, degli Usa, e dalle università statunitensi. Intanto, anche in Italia la prospettiva di un blocco ha iniziato a farsi strada dopo l’apertura di un’investigazione da parte del Copasir.

La Commissione europea ha chiesto a tutti i dipendenti di disinstallare TikTok dai telefoni aziendali (e fin qui è lecito, avranno tempo fino al 15 marzo), ma anche da quelli personali che possono contenere informazioni legate al loro lavoro.

Disposizioni che potrebbero interessare anche l'Italia, come paventato dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, 

"Su questo argomento si sta già impegnando il Copasir, ma è evidente che il mio ministero, avendo 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto. Le opzioni possono essere di muoversi come si è mossa la Commissione europea o eventualmente assumere una decisione diversa. È una scelta che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea".

La Commissione europea ai dipendenti: "Disinstallate TikTok"

Il sottotesto è palese: scongiurare il pericolo che la cliccatissima app cinese (nel 2021 aveva addirittura superato Google in termini di traffico, con alle spalle, Facebook, Microsoft, Apple, Amazon, Netflix, YouTube, Twitter e WhatsApp) si impossessi di dati sensibili e che il Dragone ne faccia poi "buon" (dal suo punto di vista) uso. Spionaggio, insomma, detto terra terra.

Alcuni Paesi Ue, come l'Olanda, stanno considerando un bando dell'app per i politici nazionali. Trump negli Usa aveva imposto che i dati degli americani rimanessero sul suolo Usa, mentre Biden ha chiesto a fine dicembre a tutti i dipendenti di disinstallare l'app dagli smartphone usati per lavoro.

La sede della Commissione europea a Bruxelles:

Ma il punto non sono solo i server: TikTok ha già un data center in Irlanda e sta per aprirne altri due in ossequio al GDPR europeo, ma la stessa responsabile della privacy di TikTok in Europa, Elaine Fox, ha ammesso che, nel rispetto di una serie di solidi controlli di sicurezza e protocolli di approvazione, e attraverso metodi riconosciuti dal Gdpr, bla bla bla... TikTok consente a dipendenti in Brasile, Canada, Cina, Israele, Giappone, Malesia, Filippine, Singapore, Corea del Sud e Stati Uniti, l'accesso remoto ai dati degli utenti europei.

Insomma, fatta la legge, trovata la gabola. Accedere ai dati personali è la "corsa all'oro" del nuovo millennio, per motivi commerciali in primis, ma trascendere in uno spionaggio mirato non è fantascienza, con questo tipo di tecnologie. Di base per l'utente finale standard alla fine non cambierà nulla: provate a chiedere a un 15enne dall'Ohio al Sussex, a un'isola greca, di disinstallare la app e vedrete cosa vi rispondono... Per noi "matusa" la regola di fondo è comunque quella di essere consapevoli del contesto e pesare l'accettazione del rischio: l'importante è non cadere di nuovo in paradossi come per la app Immuni (ve la ricordate?), vittima - al grido di violazioni della privacy - di un ostracismo poco comprensibile da parte di connazionali che nel frattempo a Meta (la società di Facebook, Instagram e Whatsapp), Alphabet (quella che detiene Google) e ByteDance (la proprietaria di TikTok) dicevano pure quando andavano in bagno.

L'Italia drizza le antenne

Il Copasir, lo scorso gennaio, ha avviato un approfondimento per esaminare i pericoli, la capacità di infiltrazione del social, e tentare di tenere sotto controllo le possibili minacce. Non era la prima volta dato che già tre anni fa, nel periodo del Conte 2, l'allora presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, su richiesta del Pd, aprì un procedimento, che portò a un'istruttoria affidata all'Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna (Aise) e al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). L'obiettivo era "verificare l'uso che il governo della Cina fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti su TikTok".

Insomma, anche l'Italia potrebbe seguire la strada che pare già tracciata.

Seguici sui nostri canali