La Cina vuole far parte dei "volonterosi" in Ucraina
Xi Jinping pensa a rinforzare i rapporti con l'Europa in risposta all'unilateralismo americano

Una mossa decisamente a sorpresa, che (forse, ma siamo nel campo delle ipotesi) ha più un valore economico che pacificatore. La Cina vorrebbe far parte dei Paesi cosiddetti "volonterosi" inviando truppe di pace in Ucraina.
La Cina vuole far parte dei "volonterosi" in Ucraina
I rapporti tra Xi Jinping e Vladimir Putin sono noti a tutti. In questi anni la Cina ha sostenuto l'economia (anche quella di guerra) di Mosca. E allora, perché questa idea?
I rappresentanti del Dragone non saranno giovedì a Parigi per il vertice dei "volonterosi" (a cui prenderà parte invece Giorgia Meloni), e non abbracceranno ufficialmente la coalizione. La realtà è che Pechino ha investito molti soldi nelle forze di peacekeeping, creando una forza imponente che ha già partecipato a una trentina di missioni, e che intende andare in Ucraina non per contrastare la Russia, ma per rassicurarla. E per intessere legami con l'Europa per contrastare gli Stati Uniti.
L'idea piace all'Europa
L'idea di un supporto cinese piace all'Europa, che non sarebbe più sola dopo essere stata di fatto "abbandonata" da Trump. E potrebbe "piacere" anche al Cremlino, che ha sempre detto "no" all'invio di truppe straniere in territorio ucraino, ma che potrebbe fidarsi decisamente di più se tra queste ci fossero i cinesi.
Una mossa anti-Trump?
Ma cosa c'è dietro questa improvvisa volontà della Cina di partecipare alle missioni di pace in Ucraina? In molti ipotizzano sia una risposta all'unilateralismo americano, che potrebbe essere il migliore collante per un riavvicinamento tra Pechino e l'Europa.
Insomma, per creare una serie di rapporti - principalmente economici - che riducano al minimo l'impatto potenzialmente devastante dei dazi trumpiani.