la storia

La bambina col cappotto rosso di Schindler's list che oggi aiuta i profughi ucraini

Oliwia Dabrowska, trent'anni dopo l'iconico film, si trova coinvolta in prima persona nel conflitto in Ucraina.

La bambina col cappotto rosso di Schindler's list che oggi aiuta i profughi ucraini
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Chi ha visto Schindler’s list, non può averla dimenticata. Lei era l'unica macchia di colore nell'impressionante pellicola dedicata a Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che salva più di 1200 ebrei dai forni crematori di Hitler assumendoli alle proprie dipendenze. L'immagine della bimba con il cappotto rosso durante lo sgombero del ghetto di Varsavia da parte dei nazisti è un'immagine iconica. Oggi quella bambina, l'attrice Oliwia Dabrowska, è un'adulta e si sta spendendo in prima persona per coloro che stanno vivendo davvero una situazione come quella che ha interpretato nel film di Steven Spielberg, aiutando i rifugiati ucraini che fuggono dalle bombe verso la Polonia.

La bambina col cappotto rosso di Schindler's list che  aiuta i profughi ucraini

All'epoca del film Oliwia aveva circa tre anni. Oggi ne ha 32 e ha pubblicato sui suoi social un'immagine altrettanto iconica. C'è la bimba, ma il cappotto è blu (in omaggio alla bandiera ucraina), e insieme un appello a fare il possibile:

“Ogni piccola cosa aiuta: abbiamo bisogno di donazioni materiali e finanziarie, potete anche fare volontariato per dare una mano di persona. La situazione è drammatica”.

 

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Sotto le bombe

Anche lei si ritrova, nel suo piccolo, sotto le bombe. Quelle vere, non quelle di un set cinematografico. Insieme a sua mamma sta fornendo kit di pronto soccorso ai soldati ucraini. Hanno istituito un meccanismo per le donazioni per aiutare “attivamente i rifugiati, fisicamente o in linea".

“A soli 20 chilometri dalla Polonia. Così vicino! Ho paura, ma questo mi motiva di più ad aiutare i rifugiati. Non posso dirvi tutto quello che ho visto lì, perché non ho parole giuste nella mia mente… Nessuno che non l’abbia mai visto può immaginare questo incubo negli occhi di quelle persone”.”.

Tra le tante persone che ha incontrato c'è anche una madre ucraina con i suoi due figli, in fuga dalla guerra. Aveva bisogno di essere trasportata in una città vicino al confine tedesco.

“Di solito trasportiamo profughi nella nostra zona, ma questa volta non potevamo semplicemente dire di no. Volevano disperatamente raggiungere la loro sorella. Quei ragazzi… mio Dio, riesco a malapena a trattenere le lacrime”, ha scritto su Instagram.

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