ulteriori restrizioni

Kim Jong Un contro film di Hollywood e K-pop che "corrompono" i suoi giovani: rischio pena di morte

Il dittatore ha potenziato il ruolo della Paektusan Hero Youth Shock Brigade, una formazione paramilitare incaricata di inculcare i valori del regime

Kim Jong Un contro film di Hollywood e K-pop che "corrompono" i suoi giovani: rischio pena di morte
Pubblicato:

Il regime di Kim Jong Un risponde col pugno di ferro ad una minaccia interna che potrebbe mettere in discussione il suo potere a Pyongyang: il mercato clandestino dei media stranieri attraverso il quale sempre più ragazzi riescono a entrare in contatto con film hollywoodiani e musica K-pop, considerati da Kim come pericolosi strumenti di sovversione. Tanto da imporre pene severissime, compresa la condanna a morte, a chiunque venga sorpreso con tali contenuti.

Pyongyang

Secondo il leader nordcoreano, la gioventù rappresenta il punto debole del sistema socialista che ha costruito. Se il processo di indottrinamento fallisce, il regime potrebbe trovarsi di fronte a una crescente instabilità interna. Per questo, gli sforzi di propaganda sono stati intensificati per garantire che le nuove generazioni rimangano fedeli alla dottrina ufficiale. Tuttavia, secondo esperti di sicurezza citati dal Wall Street Journal, la battaglia ideologica non è scontata, e il futuro del regime potrebbe essere messo in pericolo proprio dalla sua popolazione più giovane.

Kim Jong Un: pugno di ferro contro i film di Hollywood

Per contrastare il rischio di una deriva ideologica fra i giovani, Kim Jong Un ha potenziato il ruolo della Paektusan Hero Youth Shock Brigade, una formazione paramilitare incaricata di inculcare i valori del regime e mantenere alta la disciplina tra le nuove generazioni. Kim si è anche autodefinito "padre benevolo" di questo gruppo, che prende il nome dalla montagna sacra del Paese.

Un esempio della loro funzione propagandistica è stato il ruolo svolto nella ricostruzione della regione nordoccidentale di North Pyongan, devastata dalle inondazioni estive. Secondo i media di Stato, in appena quattro mesi 300.000 giovani volontari avrebbero costruito 15.000 abitazioni, scuole e ospedali nella zona al confine con la Cina. Kim ha definito l'operazione una "preziosa occasione per forgiare giovani convinti difensori del socialismo", mentre l'Assemblea Popolare Suprema ha elogiato il loro contributo come un atto di patriottismo esemplare.

Zero tempo libero

Peter Ward, ricercatore del Sejong Institute di Seul, ha spiegato al Wall Street Journal che l'impegno obbligatorio in queste attività serve a evitare che i giovani abbiano tempo libero per accedere a media stranieri o sviluppare idee contrarie alla linea ufficiale del governo.

Ma il controllo interno non è l'unico problema di Kim. Il leader nordcoreano deve anche affrontare la crescente pressione internazionale per il coinvolgimento di circa 12.000 militari nordcoreani nei combattimenti a fianco della Russia in Ucraina. Inoltre, l'economia del Paese, già pesantemente sanzionata, continua a essere una sfida, mentre Pyongyang valuta la strategia da adottare nei confronti del presidente statunitense Donald Trump.

Seul, il nemico numero uno

Kim ha mostrato chiaramente come consideri l'influenza esterna una minaccia esistenziale per il suo regime. Già un anno fa, ha abbandonato ogni retorica sulla riunificazione pacifica con la Corea del Sud, dichiarando Seul il principale nemico e intensificando le misure repressive. Il divieto di moda sudcoreana, incluse minigonne e altri stili considerati occidentali, si è accompagnato a un ordine di "sparare a vista" per chiunque tenti di attraversare il confine. Barriere fisiche e digitali sono state rafforzate per impedire ai cittadini di fuggire e per bloccare l’ingresso di notizie esterne.

L’indottrinamento si estende anche all’esercito, con un servizio militare obbligatorio di dieci anni, e a un vasto sistema di organizzazioni paramilitari. La Paektusan Hero Youth Shock Brigade è solo una delle molte brigate create per mantenere alto il livello di fedeltà al regime.

"I membri possono cambiare, ma la missione rimane la stessa: dimostrare lealtà a Kim Jong Un", ha affermato Kim Young-soo, direttore del North Korea Research Institute di Seul.

Secondo un rapporto del 2023 basato su interviste a disertori nordcoreani, molte reclute di queste brigate non vi aderiscono volontariamente, ma vengono forzate a unirsi. Le condizioni di lavoro sono spesso estreme e pericolose. Mentre Kim intensifica il controllo interno, il futuro della Corea del Nord rimane incerto. La crescente diffusione di influenze straniere, la crisi economica e le pressioni internazionali rappresentano sfide sempre più difficili da gestire. E con una gioventù sempre più esposta al mondo esterno, il regime di Pyongyang potrebbe trovarsi di fronte alla più grande minaccia alla sua stabilità.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali