Kiev: "Incontro Putin-Zelensky ad agosto". Ma Mosca frena: "Posizioni distanti"
Colloqui lampo a Istanbul. Deciso nuovo scambio di prigionieri

Il terzo round di colloqui tra Russia e Ucraina a Istanbul ha confermato luci e ombre: da una parte, un significativo progresso sul fronte umanitario con lo scambio di 2.400 prigionieri; dall’altra, la conferma che il cammino verso una tregua e, ancor più, verso una pace duratura, è ancora lungo e accidentato.
Ahead of the upcoming meeting in Istanbul, the Ukrainian delegation led by Secretary of the National Security and Defense Council, @rustem_umerov, arrived in Ankara and held an important meeting with President of Türkiye, Recep @RTErdogan.
We conveyed greetings from President of… pic.twitter.com/GDJO0ic6Si
— Andriy Yermak (@AndriyYermak) July 23, 2025
Kiev: "Incontro Putin-Zelensky ad agosto". Mosca frena
I colloqui tra le delegazioni russa e ucraina, tenutisi il 23 luglio 2025 a Istanbul, si sono conclusi in meno di un’ora. Nonostante la brevità dell’incontro, è stato raggiunto un importante accordo sul piano umanitario: le due parti hanno convenuto di effettuare un nuovo scambio di prigionieri, che coinvolgerà 1.200 persone per ciascun lato. Secondo quanto riferito dall’agenzia russa Tass, lo scambio includerà non solo personale militare, ma anche civili detenuti.
Il confronto è iniziato con un incontro diretto tra i capi delegazione: da un lato, Rustem Umerov per l’Ucraina, dall’altro Vladimir Medinsky per la Russia. La delegazione di Kiev, intenzionata ad accelerare il processo negoziale, ha colto l’occasione per proporre un vertice ad alto livello già nel mese di agosto.
Nessun accordo sul cessate il fuoco
Tuttavia, sul fronte politico-militare la distanza tra le due parti rimane significativa. È stato lo stesso Vladimir Medinsky a sottolineare come le rispettive proposte di pace siano ancora “lontane” tra loro. Malgrado ciò, la parte russa ha confermato la volontà di proseguire i negoziati, segnalando che il dialogo rimane aperto.
Rustem Umerov, intervenuto in conferenza stampa al termine dei colloqui, ha ribadito la disponibilità dell’Ucraina a un cessate il fuoco, affermando: "Siamo pronti, ora tocca agli altri rispondere". Tuttavia, sull’argomento non è stato raggiunto alcun accordo concreto. Umerov ha anche evidenziato che, sebbene non vi siano stati sviluppi sulla tregua, i colloqui hanno portato risultati positivi dal punto di vista umanitario, in particolare con l’intesa sullo scambio di prigionieri.
La delegazione ucraina ha formalizzato la proposta di un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin. Secondo Umerov, tale vertice assumerebbe un valore ancora maggiore se vi partecipassero anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.
Anche Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, ha commentato l’esito dell’incontro con un messaggio pubblicato sul social X.
At the direction of President @ZelenskyyUa, the Ukrainian delegation, led by Secretary of the National Security and Defense Council @rustem_umerov, held a third round of talks with representatives of the Russian Federation.
Ukraine clearly outlined its priorities: a ceasefire,…
— Andriy Yermak (@AndriyYermak) July 23, 2025
"È chiaro che la Russia non è ancora pronta a porre fine alla guerra, ma c’è ancora tempo per riconsiderare la situazione e porre fine a questa follia", ha scritto.
Yermak ha poi ribadito le priorità di Kiev per raggiungere una pace duratura: un cessate il fuoco immediato, la fine degli attacchi contro le infrastrutture civili e il silenzio delle armi lungo tutta la linea del fronte.
Le condizioni della Russia per il vertice
Nonostante l’apertura dell’Ucraina a un incontro ai massimi livelli, Mosca ha frenato. Secondo Medinsky, per poter organizzare un vertice tra Putin e Zelensky è prima necessario raggiungere un’intesa sui contenuti da discutere.
"Prima bisogna definire un accordo e stabilire cosa deve essere trattato", ha dichiarato il capo negoziatore russo, lasciando intendere che, senza una cornice chiara, il vertice non potrà avere luogo.