GUERRA IRAN-ISRAELE

Khamenei si rifugia in un bunker sotterraneo

Trump: "Gli Usa continueranno a sostenere Israele a difendersi. Penso ci sia buona chance di un accordo"

Khamenei si rifugia in un bunker sotterraneo
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In un momento di massima tensione in Medio Oriente, la guida suprema iraniana Ali Khamenei si è rifugiata in un bunker sotterraneo a Lavizan, nel nord-est di Teheran.

E Trump nel frattempo sostiene Israele da un lato e dall'altro porta avanti i contatti con Iran.

Khamenei si rifugia in un bunker

Secondo fonti interne riportate da Iran International e riprese dal Times of Israel, l’ayatollah si trova al sicuro insieme al figlio Mojtaba e ad altri membri della sua famiglia. Il trasferimento nel bunker sarebbe avvenuto poche ore dopo l’inizio dell’offensiva aerea israeliana di venerdì scorso.

Israele, secondo fonti diplomatiche, avrebbe deliberatamente evitato di colpire Khamenei durante le prime fasi dell’operazione, concedendogli un’ultima possibilità per rinunciare al programma di arricchimento dell’uranio.

"Gli Usa continueranno a sostenere Israele"

Una mossa che dimostra quanto la posta in gioco sia alta: il disarmo nucleare dell’Iran o l’escalation totale. La tensione ha riacceso le dinamiche internazionali.

"Gli Usa continueranno a sostenere Israele a difendersi. Penso ci sia una buona chance di un accordo", ha dichiarato il presidente Trump.

Netanyahu vuole che gli Usa intervengano

La sua posizione, apparentemente distensiva, si scontra con le pressioni del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, il quale – secondo la testata Axios – sta insistendo affinché Washington intervenga direttamente per annientare il programma atomico degli ayatollah.

Netanyahu ha anche smentito che Trump abbia posto il veto su un piano per assassinare Khamenei, come ipotizzato dalla Reuters tramite fonti statunitensi. Un gioco diplomatico sottile si consuma mentre l’America mantiene, ufficialmente, una posizione di cautela.

Trattative appese a un filo

Nelle ultime ore, gli Stati Uniti hanno schierato oltre 30 aerei cisterna KC-135 e KC-46 sull’Atlantico, alimentando il sospetto di un coinvolgimento militare imminente.

Secondo analisti, questi velivoli potrebbero essere destinati a rifornire i jet israeliani impegnati nei raid contro obiettivi iraniani. Intanto, sul fronte politico, Trump continua a coltivare l’idea di un nuovo accordo sul nucleare.

"Qualunque intesa deve garantirci il diritto a un programma atomico civile", ha dichiarato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, assicurando al tempo stesso che l’Iran non produrrà armi nucleari.

Ma le trattative restano appese a un filo, sospese tra diplomazia e deterrenza militare. La Casa Bianca, secondo fonti vicine al dossier, conta proprio sulla pressione esercitata da Israele per ottenere concessioni al tavolo negoziale.

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