Dopo una notte di intensi attacchi aerei sulla Striscia di Gaza, Israele ha confermato di ritenere nuovamente in vigore il cessate il fuoco con Hamas. A riferirlo sono fonti militari israeliane citate dal Times of Israel, che spiegano come la tregua sia stata ristabilita nella mattinata di mercoledì 29 ottobre, dopo ore di bombardamenti che hanno colpito numerose aree dell’enclave palestinese.
Ben Gvir mette alle strette Netanyahu
La decisione di ripristinare il cessate il fuoco ha immediatamente acceso nuove tensioni politiche all’interno del governo israeliano. Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, leader dell’estrema destra, ha lanciato un duro monito al primo ministro Benjamin Netanyahu, accusandolo di debolezza nei confronti di Hamas.
“Se il primo ministro Benjamin Netanyahu decide di rinunciare all’obiettivo di smantellare Hamas, il suo governo non avrà il diritto di esistere”, ha dichiarato Ben Gvir, come riportato dal Times of Israel.
Il ministro ha poi aggiunto parole durissime contro la linea adottata dal premier dopo la violazione della tregua:
“Ancora una volta Hamas uccide un soldato durante il ‘cessate il fuoco’ e ancora una volta il primo ministro sceglie di porre fine all’incidente con il concetto di una ‘risposta misurata’ e un immediato ritorno al cessate il fuoco, continuando a introdurre aiuti ‘umanitari’, invece di tornare alla guerra su vasta scala e sforzarsi di raggiungere rapidamente il suo obiettivo principale: la distruzione di Hamas”.
Gaza: oltre cento morti nei raid notturni
Secondo le informazioni fornite dalla Protezione civile di Gaza e dagli ospedali controllati da Hamas, i raid israeliani avvenuti nella notte e nelle prime ore del mattino, prima del ritorno del cessate il fuoco, avrebbero provocato più di cento vittime.
“Almeno 101 vittime sono state portate in ospedale, tra cui 35 bambini e diverse donne e anziani, a seguito dei raid israeliani in meno di 12 ore”, ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce della Protezione civile, che opera come forza di soccorso sotto l’autorità di Hamas.
Il bilancio, secondo il Times of Israel, è stato confermato anche da un conteggio indipendente dell’agenzia AFP basato sui dati forniti da cinque ospedali della Striscia.
Fonti mediche palestinesi parlano inoltre di un bilancio in crescita: 63 morti nei raid notturni dell’IDF, tra cui 24 bambini, mentre 91 persone sarebbero decedute negli attacchi del giorno precedente.
Testimonianze locali descrivono l’offensiva su Rafah come una vera e propria “cintura di fuoco”, con bombardamenti intensi anche su Khan Yunis e Gaza City. Le immagini diffuse dai media arabi mostrano interi isolati rasi al suolo, mentre i soccorritori cercano superstiti tra le macerie.
Katz: “Nessuna immunità per i leader di Hamas”
Dopo le polemiche interne e i raid dell’esercito, è intervenuto anche il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, con dichiarazioni di tono fortemente militare.
“Non c’è e non ci sarà alcuna immunità per nessuno dei leader dell’organizzazione terroristica, né per coloro che indossano giacche e cravatta né per chi si nasconde nei tunnel”, ha affermato Katz.
Il ministro ha confermato che le forze armate israeliane hanno condotto “potenti operazioni dell’IDF” nelle ultime 24 ore.
בצער עמוק אני כואב את נפילתו של רס”ר (מיל’) אפי פלדבאום, לוחם צמ”ה באוגדת עזה, שנפל בקרב בדרום רצועת עזה.
אני שולח תנחומים מעומק הלב למשפחתו – עם ישראל כולו מחבק אתכם בשעה קשה זו.
מרצחי החמאס משלמים וישלמו מחיר כבד.
יהי זכרו ברוך. pic.twitter.com/Ray5Hv1Pz4
— ישראל כ”ץ Israel Katz (@Israel_katz) October 29, 2025
“Decine di comandanti di Hamas sono stati eliminati in potenti operazioni delle IDF da ieri, in risposta all’attacco ai soldati delle IDF e alla palese violazione dell’accordo”.
Katz ha poi lanciato un messaggio di minaccia diretto a chiunque violi la tregua:
“Chiunque alzi una mano contro i soldati delle IDF, gli verrà mozzata. Le IDF hanno ricevuto l’ordine di agire con la forza contro qualsiasi obiettivo di Hamas e continueranno a farlo in futuro. Chiunque attacchi i soldati delle IDF e violi gli accordi ne pagherà il prezzo intero”.
Trump: “Il cessate il fuoco non è a rischio”
Dagli Stati Uniti è arrivata una presa di posizione chiara. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che il cessate il fuoco sostenuto da Washington non è in pericolo, nonostante gli attacchi israeliani delle ultime ore.
“Per quanto ne so, hanno colpito un soldato israeliano”, ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One. “Quindi gli israeliani hanno risposto e dovrebbero rispondere. Quando succede, dovrebbero rispondere”, ha aggiunto.
Il presidente ha ribadito la linea americana:
“Nulla metterà a rischio il cessate il fuoco”, ha affermato. “Dovete capire che Hamas è una parte molto piccola della pace in Medio Oriente e devono comportarsi bene”.
Tregua fragile
La giornata del 29 ottobre conferma una tregua formalmente in vigore ma estremamente fragile. Il bilancio delle vittime a Gaza continua a crescere, mentre a Gerusalemme e Tel Aviv aumentano le pressioni politiche su Netanyahu da parte dell’ala più radicale del governo.
L’equilibrio tra la necessità di contenere l’escalation e le richieste di una risposta militare più dura mette Israele davanti a un bivio: mantenere la tregua o tornare alla guerra aperta.