LA GUERRA CONTINUA

Israele attacca centro umanitario a Rafah: oltre 30 morti. L'Italia pronta ad accogliere il piccolo Adam

Nel frattempo, il dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto resta sospeso su un equilibrio precario. Hamas non ha accettato la proposta USA

Israele attacca centro umanitario a Rafah: oltre 30 morti. L'Italia pronta ad accogliere il piccolo Adam
Pubblicato:

È salito a 31 morti e oltre 120 feriti il bilancio dell’attacco israeliano nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente Al Jazeera, citando fonti locali e sanitarie. Il centro era stato allestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF).

A peggiorare ulteriormente la situazione, un altro attacco israeliano ha colpito un secondo sito della stessa fondazione, nei pressi del Corridoio di Netzarim, nella parte centrale della Striscia: almeno un morto e un ferito, secondo fonti locali.

Israele: "Faremo all'Iran ciò che abbiamo fatto ad Hamas"
Proseguono gli attacchi sulla Striscia di Gaza

Le autorità di Gaza – controllate da Hamas – hanno duramente condannato l’attacco, accusando Israele di “uso sistematico e doloso degli aiuti come strumento di guerra”. In una nota riportata da Al Jazeera, il governo di Gaza denuncia che “i punti di soccorso umanitario sono diventati trappole mortali, gestite dall’esercito di occupazione e politicamente coperte dall’amministrazione Usa, che porta la responsabilità morale e legale di questi crimini”.

Le vittime, secondo la Difesa Civile palestinese, sono civili di ogni età, colpiti mentre si dirigevano verso i punti di distribuzione alimentare a ovest di Rafah, dove migliaia di persone si erano radunate nella speranza di ricevere aiuti salvavita.

L'11enne Adam presto in Italia

In mezzo alla tragedia, emerge anche la storia del piccolo Adam, 11 anni, unico sopravvissuto di una famiglia colpita da un raid israeliano a Khan Younis lo scorso 24 maggio. In quell’attacco, che ha colpito l’abitazione della famiglia Al-Najjar, sono morti nove fratelli del bambino e successivamente anche il padre, Hamdi Al-Najjar, deceduto a causa delle ferite riportate. La madre di Adam, la pediatra Alaa Al-Najjar, era in servizio al Nasser Medical Complex al momento del bombardamento.

Borse, profondo rosso per Asia ed Europa. Trump minimizza, Tajani: "Negoziare insieme all'Europa"
Antonio Tajani

Adam, che si trova attualmente ricoverato proprio al Nasser Hospital, arriverà nei prossimi giorni in Italia per ricevere le cure necessarie. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo aver raccolto l’appello dello zio del bambino.

"La mamma di Adam ha deciso di farlo venire in Italia, verrà appena possibile, appena risolti i problemi di autorizzazione, accompagnato dalla zia e da altri quattro bambini, suoi cugini", ha detto Tajani.

Il piccolo sarà probabilmente operato già l’11 giugno, anche se la data è solo orientativa. Strutture italiane come l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e il Niguarda di Milano hanno offerto la propria disponibilità ad accoglierlo, così come la Regione Veneto e l’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI).

Il fragile filo della trattativa per la tregua

Nel frattempo, il dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto resta sospeso su un equilibrio precario. Hamas ha risposto alla proposta di tregua avanzata dagli Stati Uniti tramite l’inviato speciale Steve Witkoff, senza però accettarla completamente. Il gruppo islamista ha offerto un primo scambio: rilascio di 10 ostaggi israeliani vivi e 18 salme, ma distribuiti nell’arco di 60 giorni di cessate il fuoco, in cinque fasi. In cambio, ha chiesto il ritiro totale dell’IDF dalla Striscia, la cessazione permanente delle ostilità e la ripresa regolare dei flussi di aiuti.

Tregua a Gaza, Witkoff smentisce l'accordo "privato" fra Usa e Hamas
Steve Witkoff

La risposta di Hamas è stata bollata come “inaccettabile” da Witkoff e come un “rifiuto effettivo” da fonti del governo israeliano. In particolare, secondo il Times of Israel, la controproposta includeva anche un cessate il fuoco di sette anni, invece dei 60 giorni previsti dal piano americano. Hamas, per bocca del suo alto funzionario Basem Naim, ha però negato il rifiuto, accusando gli Usa di parzialità nei confronti di Israele e di non rispettare quanto inizialmente concordato.

Le pressioni su Hamas affinché riveda la sua posizione arrivano anche da Egitto, Qatar e Stati Uniti, secondo quanto riferisce il giornalista di Axios Barak Ravid. Venerdì scorso, l’ex presidente Donald Trump aveva lasciato intendere che un accordo fosse vicino, ma le speranze sembrano essersi nuovamente affievolite.

Bombardamenti e crisi umanitaria

Intanto, sul campo, la guerra continua. Le forze israeliane hanno intensificato i raid aerei su tutta la Striscia, da nord a sud. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, in 24 ore almeno 60 persone sono state uccise. A Gaza City, un’intera famiglia, composta da padre, madre e tre figli piccoli, è morta mentre si trovava in una tenda presso una moschea.

La distribuzione degli aiuti rimane complicata: oltre 100 camion del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite sarebbero stati saccheggiati a Khan Younis. La GHF ha però minimizzato, parlando di "confusione fisiologica". Drammatica la situazione delle strutture sanitarie della Mezzaluna Rossa Palestinese: molte sono vicine al collasso per mancanza di rifornimenti e si teme la chiusura di quasi la metà degli ospedali ancora attivi.

In questo scenario, ogni giorno senza un accordo rischia di costare decine di vite. E mentre la diplomazia arranca, le vittime – come Adam e i suoi nove fratellini – continuano ad accumularsi, nel silenzio assordante di una crisi che sembra non avere fine.

Commenti
Angela

Si dovrebbe avere il coraggio di chiudere tutti i rapporti con Israele,ma purtroppo come sempre a questo mondo si guarda al vantaggio dei pochi e ricchi a scapito della gente comune

Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali