Iran bombarda Israele con una pioggia di almeno 150 missili: 3 morti e decine di feriti
Riunione di emergenza all'Onu: Trump chiede a Teheran di firmare l'intesa sul nucleare prima che sia troppo tardi, Putin si schiera con gli ayatollah

Il clima non è mai stato così teso. Da quando Israele ha attaccato Iran, i timori di una possibile devastante reazione di Teheran si stanno verificando.
Tra piogge di missili e contro attacchi, cresce la tensione. Trump sostiene Netanyahu, Putin sostiene gli ayatollah. E l'Onu si riunisce per fare chiarezza sulla sicurezza.
Iran risponde e bombarda Israele
Una nuova e drammatica escalation di violenza scuote il Medio Oriente. Dopo l'attacco di Israele alle centrali nucleari di Teheran, Iran ha lanciato un attacco senza precedenti contro Tel Aviv, sparando oltre 150 missili balistici in risposta.
Un filmato con la rappresaglia iraniana:
Israel is under attack right now.!
Dozens of ballistic missiles are being launched from Iran toward Israel at this very moment. This footage was just taken, showing missiles fired toward Tel Aviv—a major population center in the Jewish homeland. Jerusalem may also be targeted.… pic.twitter.com/Ts3JChPwj1
— Greg Laurie (@greglaurie) June 13, 2025
Le sirene d’allarme hanno rotto il silenzio in tutto il Paese e la popolazione israeliana è stata invitata a rifugiarsi nei bunker. Il bilancio è di 3 morti e oltre 50 feriti lievi. L'ultima vittima è una donna colpita da un frammento di razzo a Ramat Gan.
Pioggia di missili, i nuovi attacchi
Esplosioni sono state avvertite anche a Gerusalemme, Tiberiade e nel nord del Paese, dove è stato segnalato un quarto lotto di missili intorno alle 4 del mattino di sabato 14 giugno 2025.
Prima del nuovo lotto, secondo quanto riferito da Iran International, jet israeliani hanno bombardato una base militare nella città iraniana di Zanjan, nel nord del Paese.
Trump e il sostegno a Israele
Mentre le bombe cadono, si muove la diplomazia globale. Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, ha lanciato un duro avvertimento a Teheran: “Firmate l’intesa sul nucleare prima che sia troppo tardi”.
In un’intervista al Wall Street Journal, ha definito gli attacchi israeliani “ottimi per il mercato”, assicurando che “l’Iran non avrà mai un’arma nucleare”. Parole che hanno suscitato reazioni contrastanti e che segnano un chiaro sostegno a Israele. Trump ha scelto però un ambiguo “no comment” in risposta a chi chiedeva se gli Usa fossero pronti a un coinvolgimento diretto.
“Basta morte, basta distruzione. L’Iran deve fare un accordo prima che non rimanga nulla dell’antico Impero”, ha scritto il tycoon sul suo social Truth.
La Russia dalla parte dell'Iran
Di tutt’altro tenore la reazione del Cremlino. Vladimir Putin, storico alleato di Teheran, ha condannato l’attacco israeliano, ma si è offerto come mediatore. Lo scopo è ampliare la sua influenza sul Medio Oriente, ma a Washington starà bene?
In contatti telefonici con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, lo zar ha espresso preoccupazione per l’escalation e ha chiesto la ripresa del dialogo sul nucleare, sottolineando la necessità di risolvere le tensioni con mezzi politici e diplomatici.
La Russia è profondamente preoccupata, lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, mentre l’ambasciata russa in Israele ha invitato i propri cittadini a evitare viaggi nel Paese. Un segnale evidente della gravità percepita da Mosca.
L'Onu e la riunione d'emergenza
In tutto questo caos, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito d’urgenza alle 21 italiane di ieri su richiesta dell’Iran. La comunità internazionale osserva con crescente apprensione lo sviluppo della crisi, consapevole che ogni ulteriore passo falso potrebbe trascinare l’intera regione in un conflitto aperto su larga scala.