SCONTRO FRA TITANI

Intelligenza artificiale: Musk vuol comprare Open AI, Altman risponde "Siamo noi che possiamo comprare X"

L'origine della tensione tra i magnati affonda le radici nel 2015, quando i due co-fondarono OpenAI come un'organizzazione non-profit

Intelligenza artificiale: Musk vuol comprare Open AI, Altman risponde "Siamo noi che possiamo comprare X"
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Quello tra Elon Musk e Sam Altman è davvero uno scontro titanico. Parliamo, rispettivamente, dell'uomo più ricco del mondo - patrimonio stimato di circa 397,4 miliardi di dollari per il patron di Tesla - e del "papà" di ChatGpt. Anche se Altman ha un patrimonio stimato di circa 2 miliardi di dollari (bruscolini in apparenza rispetto a Musk) ha un potenziale enorme fra le mani, ovvero il controllo di OpenAI. Che, non a caso, fa gola proprio al tycoon sudafricano.

Sam Altman

Accade, così, che l'arena dei tecnomiliardari diventi show: Elon Musk offre la cifra monstre di 97,4 miliardi di dollari per acquistare l'organizzazione non-profit che controlla OpenAI. 

Pronta e pungente la risposta di Altman:

"No grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari se vuoi", in riferimento al valore stimato di X, acquisito da Musk per la cifra di ben 44 miliardi di dollari.

Musk vuole comprare OpenAI, ma Altman risponde a tono

Un consorzio di investitori guidato da Elon Musk ha presentato un'offerta da 97,4 miliardi di dollari per acquisire l'organizzazione non-profit che controlla OpenAI. La notizia, riportata dal Wall Street Journal, segna un nuovo capitolo nella rivalità tra Musk e Sam Altman, attuale CEO di OpenAI e figura chiave nello sviluppo di ChatGPT. L'avvocato di Musk, Marc Toberoff, ha confermato di aver formalmente inoltrato la proposta al consiglio di amministrazione dell'organizzazione.

La risposta di Altman non si è fatta attendere ed è stata carica di sarcasmo:

"No grazie, ma se vuoi possiamo acquistare Twitter per 9,74 miliardi di dollari".

Una chiara frecciata al valore stimato della piattaforma X, che Musk aveva acquisito nel 2022 per la cifra ben più elevata di 44 miliardi di dollari.

I piani

Questa mossa di Musk aggiunge un ulteriore livello di complessità ai piani di Altman per il futuro di OpenAI. L'azienda sta infatti valutando la trasformazione in una società a scopo di lucro e prevede investimenti fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l'intelligenza artificiale tramite una joint venture denominata Stargate. Inoltre, la battaglia tra i due imprenditori non si limita alla sfera finanziaria: i due sono già impegnati in un contenzioso legale sulla direzione futura di OpenAI.

"OpenAI deve tornare alle sue radici, con un modello open-source e incentrato sulla sicurezza, come era stato originariamente concepito", ha dichiarato Musk attraverso il suo legale Toberoff. "Ci assicureremo che questo accada". Al momento, OpenAI non ha rilasciato commenti ufficiali sulla proposta di acquisizione.

Le origini della contesa: un passato condiviso

L'origine della tensione tra Musk e Altman affonda le radici nel 2015, quando i due co-fondarono OpenAI come un'organizzazione non-profit con l'obiettivo di sviluppare intelligenza artificiale a beneficio dell'umanità. Tuttavia, nel 2019, Musk lasciò l'azienda e Altman ne assunse la guida, avviando un cambiamento strategico che portò alla creazione di una sussidiaria a scopo di lucro. Questa nuova struttura permise a OpenAI di attrarre investimenti significativi da parte di Microsoft e altri finanziatori, accelerando lo sviluppo commerciale di ChatGPT.

Altman-Musk

Tra coloro che si sono schierati al fianco di Musk c'è anche Andrea Stroppa, referente italiano dell'imprenditore. Commentando la vicenda su X, Stroppa ha attaccato direttamente Altman: "Sam, hai tradito Elon e la missione originale di OpenAI. È ora di andare".

L'offerta di Musk e la reazione di Altman dimostrano come la competizione nell'ambito dell'intelligenza artificiale sia ormai diventata non solo una questione di innovazione tecnologica, ma anche di strategie aziendali e rivalità personali. E il mondo, è proprio il caso di dirlo, sta a guardare.

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