Incontro con Putin in Alaska, Trump contrariato per rifiuto Zelensky su cessione territori
Intanto Meloni sente al telefono il presidente Usa: "Serve un trattato per evitare nuovi attacchi contro Kiev".

Donald Trump lo ha detto chiaramente: per la pace tra Russia e Ucraina ci dovrà essere uno scambio di territori. E il suo vice J.D. Vance ha fatto capire che "l'accordo non farà felice né Mosca né Kiev".
Parole che non sono piaciute al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che dal canto suo continua a rifiutare la possibilità di cessione dei territori.
Zelensky non vuole cedere territori, Trump contrariato
Trump, nel presentare l'incontro di Ferragosto con Putin e nello spiegare che "Zelensky non è invitato", è tornato sull'argomento.
"Ci sarà uno scambio di territori, lo so dalla Russia. Il rifiuto di Zelensky mi lascia contrariato".
"Non sta a me fare un accordo tra i due Paesi. Vado a vedere i parametri. Potrei andarmene e dire buona fortuna e quella sarà la fine. Vedremo cosa Putin ha in mente. Subito dopo sentirò Zelensky e gli europei".
Nei giorni scorsi, infatti, il leader ucraino aveva seccamente smentito la possibilità di concessioni alla Russia.
"Gli ucraini difendono ciò che è loro. Ovviamente, non daremo alla Russia nessuna ricompensa per quello che ha fatto. La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione dell'Ucraina. Gli ucraini non regaleranno la loro terra all'occupante".
E poi aveva avvisato:
"Le concessioni non fermeranno Mosca".
Meloni: "Un trattato per proteggere Kiev"
Intanto, Giorgia Meloni ha sentito nelle ultime ore direttamente Trump, a tre giorni di distanza dall'ultimo colloqui nel quale il presidente degli Stati Uniti aveva sondato la disponibilità dell’Italia ad ospitare il vertice che invece è stato trasferito in Alaska visto che i russi avevano espresso la propria contrarietà.

La premier ha ribadito al tycoon la linea europea, spingendo anche per una partecipazione dell'Ue al vertice. Tema di cui si discuterà anche mercoledì 13 agosto 2025, quando Trump sentirà i leader europei, che ribadiranno la necessità di una soluzione diplomatica per proteggere la sovranità dell’Ucraina, la sua integrità territoriale e la sua libertà di scegliere il proprio futuro, compreso il suo percorso verso l’Unione Europea.
I trattati più famosi della storia
In effetti, per chiudere definitivamente una questione così intricata, non bastano le parole. Servirebbe sì un trattato dove mettere nero su bianco le condizioni per la pace. Vediamo alcuni tra i più importanti della storia:
- Trattato di Versailles (1919): Ha segnato ufficialmente la fine della Prima Guerra Mondiale. Impose dure condizioni alla Germania, contribuendo in parte alle tensioni che portarono alla Seconda Guerra Mondiale.
- Trattato di Pace di Parigi (1947): fu firmato il 10 febbraio 1947 tra le potenze vincitrici (Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica e Francia) e i paesi sconfitti (Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia) e stabilì le condizioni di pace per questi paesi, con concessioni territoriali, riparazioni di guerra e limitazioni militari.
- Trattato di Westfalia (1648): Ha posto fine alla Guerra dei Trent'anni in Europa. È considerato l'inizio del sistema degli stati nazionali moderni.
- Trattato di Tordesillas (1494): Divise le terre scoperte tra Spagna e Portogallo, influenzando l'espansione coloniale.
- Trattato di Pace di Utrecht (1713): Ha messo fine alla Guerra di Successione Spagnola e ridisegnato gli equilibri di potere in Europa.
- Trattato di Parigi (1783): Riconobbe l'indipendenza degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna.
- Trattato di Vienna (1815): Stabilì l'assetto politico europeo dopo le guerre napoleoniche.
- Trattato di Guadalupe Hidalgo (1848): Mise fine alla guerra tra Stati Uniti e Messico, cedendo grandi territori agli USA.
- Trattato di Londra (1915): Accordo segreto tra Italia e le potenze dell’Intesa durante la Prima Guerra Mondiale.