Ieri, 23 ottobre 2025, intorno alle 18 ora locale (le 17 in Italia), due aerei militari russi — un SU-30 da combattimento e un IL-78 da rifornimento in volo — hanno violato lo spazio aereo della Lituania nei pressi del confine con l’oblast di Kaliningrad, enclave russa tra Polonia e Paesi baltici.
In Lituania lo spazio aereo è stato violato ancora da due aerei militari russi
L’intrusione, durata pochi minuti, è avvenuta all’interno dello spazio aereo dell’Unione Europea. I due velivoli sono stati rapidamente intercettati e scortati da una coppia di Eurofighter Typhoon dell’aeronautica militare spagnola, di stanza in Lituania come parte della missione Nato di pattugliamento aereo sul Baltico (Baltic Air Policing).
“Grave violazione del diritto internazionale”
Il presidente lituano Gitanas Nausėda ha denunciato l’accaduto sui propri canali ufficiali:
“Questa sera, aerei militari russi hanno violato lo spazio aereo lituano. Si tratta di una palese violazione del diritto internazionale e dell’integrità territoriale della Lituania.”
Nausėda ha poi aggiunto che l’episodio “conferma ancora una volta l’importanza di rafforzare la difesa aerea europea”, annunciando che il ministero degli Esteri convocherà i rappresentanti dell’ambasciata russa a Vilnius per una formale protesta diplomatica contro “comportamenti sconsiderati e pericolosi”.
Una serie di incidenti nell’Europa del Nord
La violazione dello spazio aereo lituano è solo l’ultimo di una serie di episodi simili che nelle ultime settimane hanno coinvolto vari Paesi europei.
La Nato e l’Unione Europea restano in stato di massima allerta, dopo diverse incursioni attribuite a velivoli o droni russi tra settembre e ottobre.
Alla fine di settembre, l’Alleanza Atlantica aveva già avvertito Mosca che “avrebbe utilizzato tutti i mezzi a sua disposizione per difendere i propri confini”, dopo l’abbattimento di droni russi nei cieli polacchi e una violazione segnalata dall’Estonia.
“La Russia non deve avere alcun dubbio: la Nato e gli Alleati impiegheranno, in conformità con il diritto internazionale, tutti gli strumenti militari e non militari necessari per difenderci e scoraggiare ogni minaccia proveniente da qualsiasi direzione”, aveva dichiarato l’Alleanza in un comunicato ufficiale.
Nasce il programma “Sentinella Orientale”
A seguito degli incidenti in Polonia, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha annunciato la creazione del programma “Sentinella Orientale”, un’iniziativa volta a rafforzare la sorveglianza aerea e la deterrenza lungo il fianco est dell’Alleanza.
“Vediamo droni che violano il nostro spazio aereo. Che sia intenzionale o meno, è inaccettabile. Gli Alleati hanno espresso piena solidarietà alla Polonia. È fondamentale contrastare l’aggressione e difendere ogni membro dell’Alleanza”, ha sottolineato Rutte.
Droni nei cieli di Danimarca e Norvegia
Anche Scandinavia e Europa del Nord hanno segnalato attività sospette nelle ultime settimane.
Il 23 settembre 2025, la premier danese Mette Frederiksen ha confermato che l’aeroporto di Copenaghen era stato costretto a chiudere per ore a causa dell’avvistamento di diversi droni non identificati.
“Questo la dice lunga sui tempi in cui viviamo e su ciò che noi, come società, dobbiamo essere pronti ad affrontare”, ha commentato Frederiksen, senza escludere un possibile coinvolgimento della Russia.
Il Cremlino, per voce del portavoce Dmitry Peskov, ha respinto le accuse definendole “infondate”.
Solo un giorno prima, il 22 settembre 2025, anche l’aeroporto di Oslo, in Norvegia, era stato chiuso per tre ore per presunti avvistamenti di droni.
Secondo il governo norvegese, la Russia avrebbe violato lo spazio aereo del Paese tre volte dall’inizio del 2025, anche se non è ancora chiaro se l’ultimo episodio sia stato intenzionale o il risultato di un errore di navigazione.
Tensione crescente sul fianco orientale
Gli analisti militari vedono in questi episodi un progressivo aumento della pressione russa sulle frontiere dell’Alleanza Atlantica, in un momento di grande instabilità geopolitica. La Lituania, confinante con la Bielorussia e con Kaliningrad — due aree fortemente militarizzate — è considerata uno dei punti più vulnerabili della difesa europea.