SCONTRO

Il presidente dell'Autorità palestinese contro Hamas: "Lasciate il Governo della Striscia di Gaza"

Durissimo il leader della Anp, che intima la liberazione immediata degli israeliani rapiti ancora in ostaggio dal 7 ottobre 2023

Il presidente dell'Autorità palestinese contro Hamas: "Lasciate il Governo della Striscia di Gaza"
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Non si arresta la strage a Gaza. Gli attacchi israeliani sulla Striscia nelle ultime 24 ore hanno ucciso almeno 45 persone e ne hanno ferite oltre 100, mentre le condizioni della popolazione civile senza aiuti umanitari sono sempre più allo stremo. Il massacro operato dal Governo Netanyahu nella Striscia (dopo l'attentato del 7 ottobre 2023 che causò 1400 morti) ha ampiamente superato le 50mila vittime.

Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas – per tutti Abu Mazen – ha scelto di rompere gli indugi. Davanti al Consiglio centrale dell’ANP, il presidente ha pronunciato ieri, mercoledì 23 aprile 2025, un discorso dai toni duri, definendo Hamas "il principale ostacolo alla fine della guerra".

Il duro attacco di Abu Mazen ad Hamas

Le sue parole sono rimbalzate dalle televisioni di Ramallah ai canali israeliani, passando per i media arabi.

"Figli di cani, consegnate immediatamente gli ostaggi israeliani. Ogni giorno muoiono centinaia di persone perché voi volete restare al potere", ha affermato lasciando senza fiato l’assemblea.

Abbas ha scelto di evocare lo spettro più doloroso per i palestinesi: la Nakba del 1948.

"Siamo di fronte al rischio di una nuova catastrofe", ha avvertito, collegando direttamente la devastazione di Gaza all’ostinazione di Hamas.

Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas

Secondo il leader dell’Anp, il golpe del 2007 – quando il movimento islamista prese la Striscia con la forza, estromettendo Fatah – fu il "pretesto perfetto" che Israele sfruttò per sigillare Gaza e, oggi, per devastarla.

"Se Hamas libererà gli ostaggi, Israele non avrà più alibi", ha scandito, facendo capire che la restituzione dei prigionieri è la condizione perché i negoziati possano produrre risultati concreti.

Nella sua arringa, Abbas ha chiesto anche che Hamas deponga le armi, rinunci al controllo di Gaza e accetti di trasformarsi in un normale partito politico sotto l’ombrello dell’Autorità palestinese.

"Dialogate con noi, non con Washington o con Doha", ha insistito, lasciando intendere che solo un ritorno dell’Anp nella Striscia renderebbe credibile la ricostruzione e restituirebbe dignità alla causa palestinese di fronte alla comunità internazionale.

La risposta di Hamas non si fa attendere

Il discorso di Abu Mazen arriva mentre l’esercito israeliano annuncia l’intercettazione di un nuovo missile lanciato dagli Houthi dallo Yemen in direzione di Haifa e, quasi in risposta alla retorica del presidente palestinese, Hamas ha diffuso un video dell’ostaggio Omri Miran, 48 anni, vivo e parlante a distanza di un anno dal primo filmato. Segno che, nonostante i tunnel martellati dai raid aerei, la macchina propagandistica dell’organizzazione è tutt’altro che spenta.

Le reazioni non si sono fatte attendere. A Gaza esponenti di Hamas hanno definito le parole di Abbas "un tradimento" e lo hanno accusato di "fare il gioco di Israele". A Ramallah, invece, diversi commentatori le considerano il tentativo disperato di un leader anziano di rilegittimare un’Autorità logorata dall’inerzia politica, dagli scandali economici e da quindici anni di stallo elettorale.

Lo scenario che immagina Abu Mazen

Le trattative intanto appaiono appese ad un filo: Israele pretende la restituzione di tutti i prigionieri prima di un ritiro significativo; Hamas vuole garanzie contro un vuoto di potere che potrebbe favorire Fatah ma, paradossalmente, anche un nuovo intervento israeliano. In questo equilibrio precario, vedremo quale sarà l'effetto del grido di Abu Mazen.

Abu Mazen tuona contro Hamas: "Figli di cani, restituite gli ostaggi e lasciate il potere a Gaza"
Il Signor Mahmoud Abbas, Presidente della Palestina, al suo arrivo al Quirinale per l'incontro con il Presidente Sergio Mattarella

Il suo piano è quello di puntare a rafforzare la legittimità dell’Anp prima della possibile tregua: lo scenario che immagina prevede un governo tecnico sostenuto da Fatah per amministrare Gaza durante la ricostruzione, con supporto di Egitto, Giordania e comunità internazionale.

Le parole di Abu Mazen arrivano dopo settimane tribolate, in cui si sono svolte anche manifestazioni di piazza nella Striscia per chiedere un cambio di governo nella Striscia, proteste divenute ancor più veementi dopo che Hamas ha giustiziato un manifestante 22enne "reo" d'aver contestato la sua politica.

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