Il creatore di ChatGpt: "L'intelligenza artificiale può portarci all'estinzione". Reale preoccupazione o strategia economica?
La replica della fondatrice di Signal: "Stiamo raccontando delle storie di fantasmi che possono sembrare eccitanti, ma non hanno nessun fondamento nella realtà"
Succedono eventi curiosi intorno all’Intelligenza Artificiale: come il fatto che uno dei suoi padri – Sam Altman, ceo di OpenAI, l'azienda che ha dato vita a ChatGpt – all’indomani della diffusione su larga scala della sua “creatura” metta in guardia sui rischi dell’AI, che potrebbe portarci addirittura, secondo le sue parole, “all’estinzione”. Il tempismo di Altman è quantomeno sospetto e in molti propongono letture differenti rispetto a un reale pericolo, ben meno nobili e di interesse economico.
Altman: "AI potrebbe portarci all'estinzione"
“L'intelligenza artificiale potrebbe portare all'estinzione dell'umanità”, parola di Sam Altman, in linea con altri magnati che hanno costruito le proprie fortune anche su questo filone come l'amministratore delegato di Google DeepMind, Demis Hassabis, e Dario Amodei di Anthropic:
“Mitigare il rischio di estinzione causato dall'AI dovrebbe essere una priorità globale, insieme ad altri rischi sociali su vasta scala come le pandemie e la guerra nucleare”, affermano i tre in una dichiarazione pubblicata sulla pagina web del Center for AI Safety, organizzazione che si occupa della sicurezza dell'intelligenza artificiale.
A sostenere l'appello anche Geoffrey Hinton, il cosiddetto “padrino dell'AI” e Yoshua Bengio, professore di Computer science all'Università di Montreal e tra i massimi esperti del settore che si era già espresso sui rischi di questa tecnologia.
Altri esperti frenano: "Storie di fantasmi"
Eppure c’è un’ampia fetta di esperti che rimanda al mittente gli scenari apocalittici, Andrew Ng, ex responsabile dell’intelligenza artificiale di Google ha invitato a non “filosofeggiare” su scenari ascientifici e più legati a superstizioni e retaggi psicologici. Ad invocare cautela anche Meredith Whittaker, esperta del settore e fondatrice di Signal:
"Stiamo raccontando delle storie di fantasmi che possono sembrare eccitanti, ma non hanno nessun fondamento nella realtà. Raccontare che l’AI ha super poteri, anche malvagi, che possono sterminarci significa sovrastimarne le potenzialità a beneficio delle aziende che la controllano".
E forse è proprio questo il punto perché il tempismo con cui arriva questo annuncio appare quanto meno curioso. Dal 12 al 15 giugno il Parlamento Europeo voterà l'AI Act, il primo regolamento al mondo sull'intelligenza artificiale. Perché proprio nel momento in cui una grande istituzione sta per limitare la sua libertà d'azione (e di sviluppi economici) Altman si esprime contro la sua stessa tecnologia? Whittaker ipotizza che definire l'AI onnipotente è un'ottima pubblicità per il settore. Inoltre, sempre secondo la donna, la mossa di Altman potrebbe tendere a limitare i pericolosi concorrenti. Chissà…