non li ha abbandonati

Il coraggio di Andrea Cisternino, rimasto in Ucraina coi suoi 450 animali

Sono però rimasti senza provviste e elettricità. Un convoglio è partito da Verona per aiutarlo.

Il coraggio di Andrea Cisternino, rimasto in Ucraina coi suoi 450 animali
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Ha deciso di restare in Ucraina, dove vive, per stare al fianco dei suoi animali, nonostante l'avanzare delle truppe russe. Una storia di grande coraggio e amore per gli animali quella di  Andrea Cisternino.

L'animalista Andrea Cisternino resta in Ucraina coi suoi animali

Andrea Cisternino ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita in Ucraina a salvare animali abbandonati e maltrattati. Quando è scoppiata la guerra, Cisternino ha scelto di non abbandonare i 400 animali (soprattutto cani e gatti) che custodisce nel suo santuario rifugio a 45 chilometri da Kiev, a rischio della sua stessa vita. Oggi Andrea, i suoi animali e i collaboratori sono senza acqua, elettricità e cibo da giorni. Ilaria chiede di assicurare un corridoio umanitario anche per Andrea e i suoi animali, le dai una mano?

Negli ultimi giorni la sua storia è venuta alla ribalta dopo l'appello (lanciato anche con una petizione sulla piattaforma Change.org) per permettere di aprire un corridoio umanitario per portargli viveri e medicinali.

Andrea e i suoi quattro collaboratori ucraini si trovano infatti 15 chilometri dentro  il territorio occupato dai russi, senz’acqua né cibo, senza elettricità né telefono, assieme agli amati animali, costretti ad abbeverarsi a un pozzo d’acqua non potabile per non morire di sete.

La risposta della Farnesina

Della vicenda si è interessata anche la Farnesina:

“La Farnesina segue con la massima attenzione la situazione del connazionale Andrea Cisternino, che gestisce un centro per la protezione degli animali abbandonati vicino a Kiev. In particolare, nel contesto delle attività in corso per assistere gli italiani che ancora si trovano in Ucraina, l’Unità di Crisi, in raccordo con l’Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, si è attivata per facilitare, tramite contatti con le Autorità locali, l’arrivo di cibo e medicinali veterinari. Il “Rifugio Italia Kj2” di Kiev, fin dalla sua apertura, 10 anni fa, è in contatto con la nostra Ambasciata, che ne riconosce le attività e che, negli anni, ha sostenuto nei rapporti con le autorità locali. La struttura, a nord di Kiev, si trova ora sulla direttrice delle forze armate russe provenienti da nord. L’Ambasciatore Zazo aveva visitato il centro prima dell’inizio delle ostilità. La possibilità di fare giungere viveri nell’area è legata ad una sospensione dei combattimenti da parte dei belligeranti”.

Partito un convoglio

Nelle scorse ore un convoglio carico di viveri umani e animali, medicine e altri beni  organizzato interamente da Enpa   è partito da Verona in direzione di Kiev. Non è però possibile prevedere una data precisa per l'arrivo perché - come hanno precisato da Enpa -   il tempo del  viaggio   è determinato dalle fermate per i controlli.

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