Alla vigilia dell’apertura del Consiglio europeo a Bruxelles, gli ambasciatori dei Ventisette hanno trovato l’accordo sul 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia. La decisione, formalmente annunciata il 23 ottobre dalla presidenza danese del Consiglio, è arrivata dopo il ritiro del veto slovacco, che aveva bloccato per giorni l’intesa a causa di timori legati al settore energetico. Il premier Robert Fico ha ottenuto garanzie dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen sull’approvvigionamento di gas e sul sistema di scambio delle quote di emissioni (Ets2).
Un pacchetto “significativo”
Il nuovo round di sanzioni, definito da Bruxelles “significativo“, colpisce tre pilastri dell’economia russa: energia, finanza e commercio. La misura più rilevante riguarda il divieto graduale di importazione del gas naturale liquefatto (GNL) di Mosca, con la rescissione dei contratti a breve termine entro sei mesi e lo stop totale dal 1° gennaio 2027, un anno prima rispetto al piano RePowerEU.
We just adopted our 19th sanctions package.
It targets Russian banks, crypto exchanges, entities in India and China, among others.
The EU is curbing Russian diplomats’ movements to counter the attempts of destabilisation.
It is increasingly harder for Putin to fund this war.
— Kaja Kallas (@kajakallas) October 23, 2025
Il pacchetto introduce inoltre restrizioni per due grandi compagnie petrolifere russe e aggiunge 117 nuove navi della cosiddetta “flotta ombra” del Cremlino alla blacklist, portando il totale a 558. Rafforzati anche i controlli sui porti di Paesi terzi usati per eludere le sanzioni o trasferire droni e missili.
Sul fronte finanziario, cinque banche russe (tra cui Alfa-Bank, MTS, Istina, Zemsky e Absolut) vengono escluse da qualsiasi transazione, insieme a istituti in Bielorussia e Kazakistan e ad altre otto entità di Paesi terzi – comprese banche e trader di petrolio in Asia e Medio Oriente.
Good discussions at EUCO, starting with Ukraine.
Europe & its partners will keep the pressure high on Russia.
And stand by Ukraine for as long as it takes.
The Commission will present options for the Reparations Loan and take the work forward ↓ https://t.co/rAy7nY0JqH
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 23, 2025
L’Ue introduce poi il divieto totale di servizi di criptovalute per cittadini e imprese russe, oltre al divieto di nuovi contratti con nove zone economiche speciali, tra cui Alabuga e Technopolis Mosca.
Dal punto di vista commerciale, vengono sanzionate 45 nuove aziende che favoriscono l’elusione delle restrizioni, di cui 17 fuori dalla Russia (tra Cina, India e Thailandia). Esteso anche il divieto di esportazione di prodotti industriali, materiali tecnologici avanzati e beni a duplice uso civile e militare.
The new US sanctions are an important sign of strength.
Together with our 19th package of sanctions, we are depriving Russia of the means to fund this war.
My doorstep ahead of today’s #EUCO ↓ pic.twitter.com/hV4bmwIUHU
— Kaja Kallas (@kajakallas) October 23, 2025
Un’altra novità riguarda il meccanismo di controllo sui movimenti dei diplomatici russi: gli Stati membri dovranno notificare alla Commissione europea l’ingresso o il transito di personale di Mosca, che potrà così autorizzare o meno le misure nazionali. Inoltre, vengono introdotti nuovi elenchi relativi ai bambini ucraini deportati e al settore militare e di ricerca russo.
Zelensky a Bruxelles: “Serve più pressione su Mosca”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato di persona al vertice, ringraziando i leader per l’approvazione delle sanzioni:
“Sono fondamentali. Abbiamo bisogno di più pressione sulla Russia, con l’Europa e con gli Stati Uniti, insieme”.
Today, a meeting of the European Council was held in Brussels – with good results. The European Union assured that financial assistance to Ukraine will be maintained not only next year, but also in 2027. This is an important unanimous decision. We have secured political support… pic.twitter.com/aaxWqrH6H3
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 23, 2025
Zelensky ha ribadito la richiesta di utilizzare gli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione e la difesa dell’Ucraina:
“La Russia ha paura che l’Ue prenda una decisione in tal senso: può darci la possibilità di vincere, non solo di difenderci”.
Il presidente ha spiegato di immaginare una gestione dei fondi in tre tranche per l’Ucraina, l’Europa e gli Stati Uniti.
Meloni promette supporto energetico
A margine del vertice, Zelensky ha incontrato la premier italiana Giorgia Meloni.
“Abbiamo discusso di come proteggere il nostro settore energetico dagli attacchi russi e renderlo più resiliente”, ha spiegato il leader ucraino. “L’Italia dispone delle competenze e delle attrezzature necessarie”.
We held a meeting with @GiorgiaMeloni, President of the Council of Ministers of Italy. We discussed how to protect our energy sector from Russian strikes and make it more resilient. Italy has the necessary expertise and equipment for that.
Separately, we focused on joint defense… pic.twitter.com/1KH7Azysob
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) October 23, 2025
I due hanno anche affrontato la questione dei beni russi congelati e i progetti di difesa congiunti nell’ambito dello strumento Safe.
Nessuna decisione sugli asset russi congelati
Sul capitolo più sensibile, l’uso degli asset russi congelati – oltre 180 miliardi di euro custoditi in gran parte dalla finanziaria belga Euroclear – il Consiglio europeo ha scelto la prudenza. Nelle conclusioni adottate dai 26 (senza l’Ungheria) non compare alcuna decisione operativa: il testo si limita a invitare la Commissione a presentare “opzioni di sostegno finanziario” per Kiev, rinviando il dibattito al vertice di dicembre.
Permane invece l’impegno a mantenere congelati i beni russi “fino a quando Mosca non cesserà la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina e non risarcirà i danni causati”. Molti Paesi, Italia compresa, hanno espresso dubbi sulla fattibilità legale dell’utilizzo di tali fondi, mentre il Belgio chiede garanzie di “mutualizzazione dei rischi” per evitare contenziosi internazionali.

Nelle stesse conclusioni, i leader hanno riaffermato il sostegno al percorso di adesione dell’Ucraina all’Ue, lodando i progressi compiuti da Kiev e invitando la Commissione a proseguire il processo “in base al merito”. Il Consiglio europeo ha inoltre chiesto nuove misure per fermare le attività della flotta ombra russa e affrontarne i rischi ambientali e di sicurezza.
Prossime tappe
Mentre a Bruxelles resta aperto il dossier sugli asset, a Londra si apre oggi il vertice dei “volenterosi”, riunione informale tra Paesi e partner che sostengono con maggiore decisione la resistenza ucraina.
Intanto, come ha ricordato il ministro degli Esteri di Kiev Andrii Sybiha, è già in preparazione il 20° pacchetto di sanzioni:
“L’Ue dimostra unità e forza. Le sanzioni funzionano e limitano la capacità della Russia di continuare la guerra”.