I dazi al 50 per la Ue sono stati rinviati al 9 luglio
Telefonata con von der Leyen: spostata di quaranta giorni la scadenza nel tentativo di trovare nuovi accordi

Alle "giravolte" di Donald Trump oramai ci siamo un po' abituati. E non fa differenza l'ultima. Sono bastate poche ore - e una telefonata con Ursula von der Leyen - per far cambiare nuovamente idea al tycoon sui dazi all'Europa. Nel giro di un weekend, infatti, siamo passati da una presa di posizione durissima ("Le trattative con la Ue non vanno bene, dazi da giugno") a una decisamente più morbida, con il rinvio delle tariffe al 50% al 9 luglio 2025.
I dazi al 50 per la Ue sono stati rinviati al 9 luglio
Soltanto venerdì 23 maggio 2025, il presidente Usa aveva "sparato a zero" sull'Europa.
"È molto difficile avere a che fare con l'Unione Europea, formata con l'obiettivo di approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio. Le nostre discussioni non stanno andando da nessuna parte", aveva scritto il tycoon sul suo social Truth, annunciando l'imposizione di dazi al 50% dall'1 giugno 2025.
Ma poi la situazione è rapidamente andata in evoluzione.
La chiamata con von der Leyen
Nelle ultime ore, infatti, una telefonata con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha cambiato le carte in tavola.
"Mi ha chiamato e mi ha chiesto un'estensione rispetto alla scadenza del primo giugno" per i dazi al 50%. Ha chiesto il 9 luglio e ho accettato", ha dichiarato Trump.
Soddisfazione è stata contemporaneamente espressa dalla stessa von der Leyen, che ha aperto a nuovi colloqui nelle prossime settimane per scongiurare la mannaia dei dazi:
"L'Ue e gli Stati Uniti condividono le più importanti e strette relazioni commerciali del mondo. L'Europa è pronta a portare avanti i colloqui in modo rapido e deciso. Per raggiungere un buon accordo, abbiamo bisogno del tempo necessario fino al 9 luglio".