MEDIO ORIENTE

Hezbollah si ritira dal Sud del Libano come richiesto dal cessate il fuoco con Israele

Il gruppo terroristico ha annunciato la sospensione delle attività militari in attesa dell'esito delle trattative diplomatiche per ottenere il ritiro totale di Israele

Hezbollah si ritira dal Sud del Libano come richiesto dal cessate il fuoco con Israele
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Una settimana dopo il completamento del ritiro israeliano dalla maggior parte del Libano meridionale, Hezbollah ha emesso una direttiva interna ordinando il ritiro delle proprie unità combattenti dalla regione. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, il gruppo terroristico ha annunciato la sospensione delle attività militari in attesa dell'esito delle trattative diplomatiche condotte dallo Stato libanese per ottenere il ritiro totale di Israele e fermare le violazioni aeree e terrestri.

Hezbollah si ritira dal Sud del Libano

Le informazioni riportate dal quotidiano statunitense indicano che il conflitto ha inflitto danni significativi a Hezbollah, con una drastica riduzione delle capacità militari e una crisi finanziaria che ha reso difficile onorare gli impegni economici presi con i propri sostenitori. Il principale istituto finanziario del gruppo, Al-Qard Al-Hassan, ha congelato il pagamento di assegni già emessi, causando malcontento tra i residenti delle aree colpite.

Un funzionario dell’istituto ha dichiarato che Hezbollah ha già stanziato 630 milioni di dollari per i danni alle abitazioni, ma che i risarcimenti sono stati temporaneamente sospesi, sebbene continuino a ricevere supporto economico. Un insider ha confermato che Hezbollah ha subito perdite significative, con alcune unità completamente smantellate. Tuttavia, il gruppo ha in parte rimpiazzato i combattenti perduti con forze di stanza in Siria, riorganizzando le proprie unità per un’eventuale ripresa delle ostilità.

Sheikh Naim Qassem, nuovo segretario generale di Hezbollah, ha più volte ribadito la prontezza militare dell’organizzazione, sottolineando che la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si applica solo alle armi di Hezbollah a sud del fiume Litani. Qassem ha suggerito che il futuro delle armi del gruppo nel nord del Libano debba essere discusso in ambito nazionale come parte di una strategia di difesa.

Il precedente dei bombardamenti al funerale di Nasrallah

Il presidente libanese Joseph Aoun ha recentemente espresso la sua frustrazione per il continuo coinvolgimento del Libano nei conflitti tra altre nazioni, dichiarando alla delegazione iraniana in visita che il paese è "stanco" di essere il teatro di guerre esterne.

Funerale di Hassan Nasrallah

La delegazione era giunta a Beirut per il funerale di Hassan Nasrallah, storico leader di Hezbollah, ucciso il 27 settembre 2024 da un attacco aereo israeliano mentre si trovava in un bunker nella periferia meridionale della capitale.

La cerimonia funebre, svoltasi il 23 febbraio 2025 presso il Camille Chamoun Sports City Stadium, ha visto la partecipazione di decine di migliaia di sostenitori di Hezbollah, molti dei quali sventolavano le bandiere del gruppo islamista. Secondo i media, erano presenti anche diversi miliziani feriti nel raid israeliano che ha colpito il quartier generale di Hezbollah.

Parallelamente al funerale, l'aviazione israeliana ha lanciato nuovi attacchi aerei su obiettivi di Hezbollah in Libano. Gli attacchi hanno colpito siti a Baalbek, nel nord-est del paese, e altre postazioni nel sud, prendendo di mira infrastrutture militari e depositi di lanciarazzi. Secondo le forze armate israeliane, tali operazioni sono state giustificate dalla scoperta di attività militari di Hezbollah che violavano gli accordi precedentemente siglati tra le parti e rappresentavano una minaccia per la sicurezza dello Stato di Israele.

Gli attacchi hanno suscitato preoccupazione a livello internazionale, poiché costituiscono una violazione della tregua firmata nei mesi precedenti tra Israele e Hezbollah.

La situazione rimane estremamente tesa, con la possibilità di una ripresa delle ostilità in caso di fallimento delle iniziative diplomatiche attualmente in corso.

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