Hamas pronta a trasferire il controllo di Gaza all'autorità palestinese

È arrivato nella notte tra domenica 16 e lunedì 17 febbraio 2025 l'annuncio della disponibilità di Hamas a trasferire il controllo della Striscia all'Autorità Palestinese e al Comitato governativo per l'amministrazione di Gaza.

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso nuovamente il suo sostegno al piano di ridistribuzione della popolazione della Striscia proposto da Trump.

Il controllo di Gaza all'autorità palestinese

La decisione di Hamas sembra essere il frutto delle forti pressioni esercitate dall'Egitto che ha chiesto all'organizzazione islamista di accettare la creazione di un comitato temporaneo incaricato di supervisionare la ricostruzione della Striscia.

Secondo fonti egiziane, la disponibilità di Hamas è stata comunicata ufficialmente tramite una lettera e rappresenta un passo significativo verso una nuova governance del territorio.

Il gruppo ha inoltre assicurato alle autorità del Cairo che rispetterà il cessate il fuoco e non interferirà nei lavori del comitato.

Netanyahu: "Permettiamo alle persone di andarsene"

Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso nuovamente il suo sostegno a un piano di ridistribuzione della popolazione della Striscia, ispirato alla visione dell'ex presidente statunitense Donald Trump.

"Perché non dare agli abitanti di Gaza una scelta? Noi permettiamo alle persone di andarsene", ha dichiarato Netanyahu.

Il leader israeliano ha poi lanciato un duro monito ad Hamas affermando che se tutti gli ostaggi israeliani non verranno restituiti, "si scatenerà l'inferno".

Posticipato il summit al Cairo

Parallelamente, il vertice della Lega Araba, inizialmente previsto per il 27 febbraio al Cairo, è stato posticipato per motivi logistici. Il summit d'emergenza avrebbe dovuto discutere gli ultimi sviluppi nella regione.

Tra i temi più caldi il futuro della Striscia di Gaza e la controversa proposta del presidente Trump di trasformare l'area in una "Riviera del Medio Oriente" sotto il controllo israeliano.

Secondo il vicesegretario generale della Lega Araba, Hossam Zaki, il rinvio potrebbe essere solo di pochi giorni, ma riflette la complessità della situazione e le difficoltà nel trovare una posizione condivisa tra i Paesi arabi.