PROTESTE

Hamas libera quattro soldatesse invece dei quattro ostaggi civili che s'aspettava Israele

"Non rispettato l'accordo". Ma va comunque avanti il secondo scambio, 200 prigionieri palestinesi verso il ritorno (purché disarmati) a Gaza

Hamas libera quattro soldatesse invece dei quattro ostaggi civili che s'aspettava Israele
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Prosegue la tregua tra Israele e Hamas attraverso il "piano" di rilasci e scambi tra prigionieri.

Anche se la tensione è palpabile e l'Europa e il mondo rimangono con il fiato sospeso. Tanto più che gli accordi raggiunti la scorsa settimana rimangono di fatto appesi a un filo.

Perché già oggi, sabato 25 gennaio 2025 (e già dalle scorse ore), Israele sta contestando l'operato di Hamas che (se non ci saranno sorprese rispetto a quanto trapelato e annunciato) libererà quattro soldatesse invece di quattro ostaggi civili.

Che tensione, la protesta di Israele, il ruolo del Qatar

Un modus operandi che ha già fatto scattare la protesta di Israele e del presidente Netanyahu che in queste sta parlando apertamente di "accordo non rispettato".

Ma non solo. Il rilascio era inizialmente previsto in mattinata o attorno a mezzogiorno di oggi, ora locale.

Avverrà invece prima delle 16.

Nel frattempo, il Qatar prosegue nel suo ruolo di "garante" dell'accordo e nella fattispecie proprio per "tranquillizzare" Israele su questo cambio di programma di Hamas e scongiurare reazioni a quello che è stato bollato appunto come un "accordo non rispettato".

Civili liberati settimana prossima

Ecco allora che il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani si è premurato di far aver a Israele quello che al momento è ritenuto più di un umpegno diplomatico, una vera e propria garanzia.

Secondo quanto si è appreso, infatti, Doha farà in modo che l'ostaggio escluso dalla lista di coloro che sarebbero dovuti essere rilasciati oggi venga rilasciato nel gruppo della prossima settimana.

Ecco perché Israele alla fine ha "accettato" la lista ostaggi liberati nonostante ritenga che si sia violato l'accordo.

Le quattro soldatesse rilasciate oggi

Dunque, invece di quattro civili, a essere liberate nel pomeriggio di oggi saranno quattro soldatesse.

Secondo la Bbc si tratta di Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag.

Quello in programma sarà il secondo scambio tra ostaggi e detenuti palestinesi. Secondo l'accordo, per ogni persona rapita e rilasciata, Israele libererà trenta carcerati (50 se l'ostaggio è un militare).

La prima tranche  aveva riguardato novanta carcerati, tutti accusati di crimini minori.

Questa volta, invece, saranno liberati anche terroristi condannati per attentati in cui hanno perso la vita civili israeliani.

Dall'altra parte: i primi palestinesi liberati

Da parte di Israele, sempre oggi, dovrebbero avvenire le prime espulsioni di palestinesi scarcerati da Israele nell'ambito appunto dell'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Hamas la scorsa settimana.

In un clima comunque di una certa tensione, il condizionale è d'obbligo, anche se la notizia è arrivata nelle scorse ore attraverso una fonte della sicurezza israeliana.

Secondo quanto sarebbe trapelato, alcuni di questi palestinesi saranno trasferiti nella Striscia di Gaza, mentre altri saranno inviati in Egitto.

Stando a quanto appurato Israele dovrebbe scarcerare 200 palestinesi (a condizione che siano rilasciati disarmati), dopo che Hamas avrà liberato come detto quattro soldatesse israeliane.

I prossimi passi

Secondo quanto dichiarato dal capo di Hamas in Cisgiordania, Zaher Jabarin, alla televisione qatariota al-Araby, fra due settimane si apriranno i negoziati sulla seconda fase della tregua per definire tre punti:

  • il completo ritiro dell'esercito,
  • il cessate il fuoco permanente,
  • il completamento dello scambio di prigionieri.

Gli abitanti di Gaza potranno spostarsi a Nord

Jabarin inoltre ha comunicato che da domani gli abitanti della Striscia di Gaza potranno spostarsi verso il Nord, ma solo a bordo di veicoli che i militari israeliani esamineranno con dispositivi a raggi X per contrastare il traffico d'armi. Per gli spostamenti a piedi, invece, bisognerà attendere ancora, non prima dell'8 febbraio 2025.

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