Hamas consegna a Israele la lista degli ostaggi, ma otto sono morti
È prevista per giovedì la prossima liberazione di prigionieri, nuovi palestinesi uccisi nel frattempo in Cisgiordania e nella Striscia

Prosegue la crisi umanitaria e politica in Medio Oriente mentre mancano solo due giorni alla consegna degli ostaggi di giovedì 30 gennaio 2025. Hamas ha consegnato a Israele la lista degli ostaggi trattenuti, ma otto dei 33 prigionieri sono morti. I restanti 25 ostaggi, inclusa Arbel Yehud, sono ancora vivi.
La liberazione degli ostaggi, otto sono morti
È prevista per giovedì la prossima liberazione di prigionieri e sarà seguita da un secondo round sabato. Ma dei 33 ostaggi, otto sono purtroppo morti.
È ancora viva, invece, la giovane Arbel Yehud, la giovane civile che doveva essere rilasciata ancora sabato scorso. La Jihad islamica ha diffuso un video in cui si vede la civile.

La sua mancata liberazione aveva portato le forze israeliane a fermare temporaneamente il passaggio per i civili di Gaza verso la parte settentrionale della Striscia. Passaggio che da giorni è stato sbloccato.
300mila palestinesi al nord di Gaza
Sono infatti circa 300mila i palestinesi sfollati che, secondo dati forniti da Hamas, hanno iniziato a tornare nel nord della Striscia di Gaza nonostante il continuo clima di incertezza e la minaccia di nuovi attacchi. Questo movimento massiccio avviene mentre Israele continua le sue operazioni militari in Cisgiordania.
Le IDF hanno intensificato le loro operazioni denominandole "Muro di Ferro" nella città di Jenin. Durante gli ultimi raid, due militanti palestinesi sono stati uccisi e ci sono stati sei feriti.
Attacchi aerei nella Striscia
Parallelamente, si parla di attacchi aerei nella Striscia di Gaza che avrebbero provocato ulteriori vittime. Un uomo sarebbe stato ucciso e diverse persone rimaste ferite dopo che un bulldozer sarebbe stato colpito da un aereo israeliano mentre tentava di liberare un veicolo intrappolato tra le macerie.
La Wafa, l'agenzia di stampa palestinese, ha poi aggiunto la notizia della morte di un bambino, colpito insieme a civili in un bombardamento su un carro trainato da un animale nei pressi del campo profughi di Al-Nuseirat.
L’IDF ha giustificato queste operazioni dichiarando che veicoli sospetti si stavano dirigendo verso un’area vietata al passaggio e non autorizzata dall'accordo in vigore.
Trump incontrerà Netanyahu?
Sul fronte diplomatico, il presidente americano è tornato a citare la sua pazza visione per la gestione della crisi in Medio Oriente. Trump aveva affermato di voler sfollare 1.5 milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza verso Giordania ed Egitto con l'obiettivo di ricostruire tutto.
E ora ha dichiarato che i palestinesi dovrebbero avere una vita "senza disagi, rivoluzioni e violenze". Ha inoltre annunciato un imminente incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per discutere una possibile soluzione a due stati.