FRONTE EST

Guerra Ucraina, inviato del Cremlino a Washington: “Vicina soluzione diplomatica”

Meloni in videocall coi "Volenterosi" conferma il sostegno a Kiev (ma senza missili a lungo raggio e invio di truppe)

Guerra Ucraina, inviato del Cremlino a Washington: “Vicina soluzione diplomatica”

Iniziamo da uno sguardo sul campo, perché Kiev – come da più di tre anni a questa parte – è ancora sotto attacco, fra incendi ed esplosioni con feriti, tanto che il sindaco Vitali Klitschko raccomanda di restare nei rifugi.

Inviato del Cremlino: “Vicina soluzione diplomatica”

Eppure sul fronte diplomatico, la prova di forza di Trump – che ha cancellato il vertice con Putin a Budapest e innescato un nuovo fronte di guerra, stavolta in senso commerciale, sostanzialmente vietando l’uso di petrolio russo e mezzo Occidente, più Cina e India – sembra sortire qualche effetto.

I russi non si sbilanciano mai troppo, ma secondo Kirill Dmitriev (in copertina), inviato del Cremlino che Putin ha mandato a Washington per parlare con il suo omologo Steve Witkoff’s:

“Siamo vicini a una soluzione diplomatica della guerra in Ucraina”.

I “Volenterosi” europei riuniti a Londra

Dai volenterosi europei riuniti a Londra per aumentare la pressione su Mosca, invece, confermato pieno sostegno a Zelensky.

“La sicurezza dell’Ucraina è la nostra sicurezza”.

Il primo ministro inglese Keir Starmer in conferenza stampa avverte che Putin non è intenzionato a perseguire la pace e che le sue richieste sui territori ucraini sono “ridicole”.

Non solo, il Regno Unito si dice pronto a muoversi insieme all’Unione Europea sui beni sovrani della Russia per sbloccare miliardi e contribuire così a finanziare la difesa dell’Ucraina.

Per Starmer fondamentale il ruolo del presidente Trump che ha imposto nuove sanzioni sul petrolio russo.

Il presidente ucraino Zelensky è stato ricevuto a Windsor da Re Carlo III, terzo incontro tra i due, poi anche a Downing Street: ha parlato della catastrofe umanitaria del suo Paese e chiesto che gli accordi sui territori non premino l’aggressore. Tema centrale restano i missili a lungo raggio: Kiev ne ha bisogno, il Regno Unito ha chiesto agli alleati europei di intervenire.

Da Meloni sostegno, ma non missili e soldati

Giorgia Meloni conferma un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, ma esclude l’invio di missili a lungo raggio e l’invio di truppe sul campo. La Presidente del Consiglio in collegamento con Londra ribadisce quanto sia cruciale la compattezza di tutto l’Occidente su entrambe le sponde dell’atlantico.

“Europa e America devono rimanere unite: l’obiettivo è una pace giusta e duratura”.

Necessario dunque sostenere gli sforzi americani per il cessate il fuoco, condizioni necessaria per il via alle trattative, che la premier, concorda con gli altri leader dell’Unione, devono prendere le mosse dall’attuale linea del fronte.

Rimane indiscusso il sostegno italiano all’Ucraina: la proposta italiana resta quella delle garanzie di sicurezza sul modello Nato.

Valutazione ancora in corso sull’utilizzo dei beni russi congelati e sull’adesione al meccanismo che permetterà a Kiev di acquistare armi americane tramite paesi europei.

Ucraina e gestione dei flussi migratori saranno i due temi al centro del colloquio che Meloni avrà lunedì a Palazzo Chigi con il presidente ungherese Victor Orban.