BASTIAN CONTRARIO

Guerra Ucraina, ci risiamo con l'Ungheria: altro veto di Orban, stavolta su sanzioni al patriarca Kirill

Quando il via libera al sesto pacchetto di sanzioni Ue. E dall'Europa ora scatta l'ultimatum: "Pazienza finita, avanti senza Ungheria".

Guerra Ucraina, ci risiamo con l'Ungheria: altro veto di Orban, stavolta su sanzioni al patriarca Kirill
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Guerra Ucraina, ci risiamo con l'Ungheria: altro veto di Orban, questa volta sulle sanzioni al patriarca Kirill, il capo della chiesa russa, anche lui finito nel calderone delle polemiche in seguito all'invasione dell'Ucraina per il suo ingente patrimonio.

Fatto sta che, neanche il tempo di "archiviare" il sostanziale clima di condivisione sul prezzo massimo del gas in caso di emergenza e sulle strategie nel medio periodo legate all'embargo sul petrolio, che ecco arrivare una nuova spina nell'ambito del sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue alla Russia.

No di Orban a inserire il patriarca Kirill nella blacklist Ue

Ecco allora che il veto del presidente dell'Ungheria sta facendo di fatto slittare il via libera al sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue alla Russia.

Quando dunque l'Europa sembrava aver trovato la quadratura del cerchio, i nuovi capricci di Viktor Orban e dell'Ungheria rischiano di creare impasse nelle strategie dell'Ue.

Era già accaduto fino a qualche giorno fa quando Orban aveva "capeggiato" (con lui Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Lussemburgo) la protesta di quei Paesi che chiedevano l’esenzione dall’embargo al petrolio di Mosca, soprattutto a causa della forte dipendenza dall'oro nero di Mosca.

Orban bastian contrario, ora il caso Kirill: pazienza finita

Lo stato dell'arte al momento appare paradossale: l'Europa ha deciso ma di fatto è al momento "ostaggio" di un solo Paese, appunto l'Ungheria, e del suo primo ministro.

Uno stallo che tra l'altro segue di pochissimi giorni un altro veto che appunto Orban aveva messo all'embargo sul petrolio poi risolto con un accordo in extremis nella notte. 

Ma se sul petrolio, Orban (per la dipendenza dell'Ungheria dal petrolio russo) aveva comunque raccolto una sorta di "comprensione" e "giustificazione", ora il veto su Kirill ha davvero fatto sobbalzare i rappresentanti degli altri 26 stati membri dalla sedie.

Avanti senza l'Ungheria?

Il colpo di scena è stato talmente repentino e clamoroso che ora in tanti hanno lanciato a loro volta un ultimatum:

"Basta la pazienza è finita, andiamo avanti senza l'Ungheria".

L'interrogativo è infatti il perché un veto su Kirill (per lo più personaggio discusso). Un interrogativo che ha portato molti a una riflessione che rimette ulteriormente in discussione la figura di Orban:

"E' totalmente piegato su Mosca, finalmente ha gettato la maschera"

Insomma, l'Europa s'interroga sulla figura di Orban, una figura controversa, da anni al centro della scena politica, oggi ispiratore di Paesi e partiti a trazione sovranista, ma che in praticamente 30 anni di vita politica ha cambiato più volte "pelle", atteggiamenti e strategie.

Il sostegno  a Kirill, personaggio controverso

Del resto, come detto quel che ai più risulta incomprensibile è il veto all'inserimento di Kirill nella lista nera della Ue.

Il religioso infatti ha fatto parlare di sé in più di un occasione per aver benedetto l'invasione ordinata da Vladimir Putin e per aver anche tentato di fornire una giustificazione ai piani espansionistici di Mosca nel Paese di Volodymyr Zelensky.

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