La Global Sumud Flotilla sta salpando verso Gaza e Israele promette arresti. Intanto lo Yemen minaccia ritorsioni.
Global Sumud Flotilla verso Gaza
Una ventina di imbarcazioni hanno lasciato il porto di Barcellona domenica 31 agosto 2025, tra gli applausi dei presenti e di tutto il mondo che osserva.
È partita così la Global Sumud Flotilla, missione internazionale che punta a forzare il blocco navale imposto da Israele su Gaza dal 2007 e a portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese ridotta alla carestia. A bordo, circa 300 attivisti, politici, eurodeputati, artisti e personalità pubbliche, tra cui Greta Thunberg.
“La questione non riguarda la flottiglia, ma la Palestina. Il nostro viaggio è un atto di solidarietà verso un popolo che da troppo tempo subisce oppressione e privazioni”, ha dichiarato la famosa attivista.
Respinti i tentativi precedenti
Il nome della missione non è casuale. “Sumud”, in arabo, significa resilienza, perseveranza, fermezza. Per i palestinesi, è sinonimo di resistenza all’oppressione e di diritto a vivere sulla propria terra. Un simbolo che gli organizzatori definiscono lo spirito con cui la più grande missione umanitaria della storia prova a raggiungere Gaza.
Il filmato con la partenza:
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Israele ha già respinto due tentativi simili negli ultimi mesi. A giugno la barca a vela Madleen, con a bordo 12 attivisti – fra cui la stessa Thunberg – è stata intercettata a 185 chilometri da Gaza: i passeggeri sono stati arrestati ed espulsi. A luglio, è toccato all’imbarcazione Handala, con 21 attivisti di dieci Paesi, compresi due italiani.
La linea di Tel Aviv non sembra destinata ad ammorbidirsi. Il ministro per la Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir ha definito la nuova flottiglia “un tentativo di sostenere Hamas”.
Ben Gvir: “Saranno trattati come terroristi”
Gvir ha annunciato un piano per trattare i partecipanti come terroristi.
“Saranno arrestati e detenuti nelle prigioni di Ketziot e Damon, nelle stesse condizioni riservate ai prigionieri di sicurezza. Israele non permetterà che chi sostiene il terrorismo viva nell’agiatezza”.
Gli attivisti respingono chiaramente le ridicole accuse. La parlamentare portoghese Mariana Mortágua, anche lei a bordo, ha sottolineato che si tratta di una missione pienamente legale secondo il diritto internazionale.
“Non portiamo armi, ma aiuti umanitari. E la comunità internazionale deve vedere ciò che accade a Gaza».
La minaccia degli Houthi
Il viaggio della Global Sumud Flotilla si inserisce in un quadro mediorientale già infuocato. Proprio nella serata di ieri, il capo di stato maggiore degli Houthi yemeniti Mohammed al Ghamari, ha lanciato un durissimo avvertimento a Israele dopo il raid che ha ucciso a Sana’a il primo ministro e alcuni ministri.
“Il nemico israeliano si è spalancato le porte dell’inferno. La nostra risposta sarà dura e dolorosa, con opzioni strategiche efficaci e forti”.
Si amplia così il rischio di aprire definitivamente un nuovo fronte, mentre nella Striscia prosegue l’offensiva israeliana su Gaza City e la crisi umanitaria peggiora di giorno in giorno.