Attacco nella notte

Gli Usa bombardano l'Iran, colpiti i siti nucleari: è la terza guerra mondiale?

La reazione di Teheran: "Conseguenze eterne". E piovono missili su Israele

Gli Usa bombardano l'Iran, colpiti i siti nucleari: è la terza guerra mondiale?
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Donald Trump aveva parlato di due settimane di tempo per decidere, ma ha sciolto le riserve in largo anticipo. Nella notte tra sabato 21 e domenica 22 giugno 2025 gli Stati Uniti hanno bombardato l'Iran, colpendo i siti nucleari. E in molti si domandano se sia l'alba della terza guerra mondiale.

Gli Stati Uniti bombardano l'Iran

L'annuncio è stato dato attorno alle 2 di notte da Donald Trump:

"Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Natanz ed Esfahan. "Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow".

"Nessun altro esercito del mondo avrebbe potuto fare lo stesso. Ora è tempo per la pace".

L'annuncio di Trump

Il tycoon, con il cappellino rosso "Maga" (Make America Great Again) ha seguito le fasi dell'attacco dalla situation room, e le foto sono destinate a entrare nella storia.

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Le prime reazioni dell'Iran

Non si è fatta attendere la reazione dell'Iran. Su X i Guardiani della Rivoluzione iraniani non hanno usato mezzi termini:

"Adesso è iniziata la guerra".

 

E alle minacce verso gli Usa si è unito anche uno dei leader Houthi dello Yemen, Hazam al-Assad:

"Washington affronterà le conseguenze".

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha condannato i bombardamenti americani sui siti nucleari definendoli "oltraggiosi" e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità.

"Quanto accaduto è oltraggioso e avrà conseguenze eterne. In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa, l'Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo".

 

Missili su Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme

E poi, dopo le parole, si è passati immediatamente ai fatti. L'esercito israeliano ha lanciato l'allarme sui cellulari degli abitanti su tutto il territorio per un nuovo lancio di missili dall'Iran verso il Paese.

Esplosioni e boati sono stati segnalati a Tel Aviv, dove continuano a suonare le sirene, Haifa e Gerusalemme.

L'Iran non rinuncerà al nucleare

Se l'attacco ha colpito i siti nucleari, non ha spento le intenzioni di Teheran, come ha confermato in una nota l'Organizzazione per l'Energia atomica dell'Iran.

"L'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran assicura alla grande nazione iraniana che, nonostante le malvagie cospirazioni dei suoi nemici, con gli sforzi di migliaia di scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che lo sviluppo di questa industria nazionale, frutto del sangue dei martiri nucleari, venga fermato".

Netanyahu: "La pace attraverso la forza"

Subito dopo l'attacco, Trump ha chiamato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

"Io e il presidente Trump diciamo spesso, 'la pace attraverso la forza'. Prima viene la forza, poi viene la pace. E stasera il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con molta forza", ha detto il primo ministro del Paese ebraico.

 

 

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