Grandi nomi e grandi assenti

Giornata della memoria: capi di Stato e reali alla commemorazione per gli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz

La delegazione russa non parteciperà, così come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: il programma

Giornata della memoria: capi di Stato e reali alla commemorazione per gli 80 anni dalla liberazione di Auschwitz
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Oggi, 27 gennaio 2025, il mondo si ferma per ricordare le vittime dell’Olocausto nella Giornata della Memoria. Ad Auschwitz, simbolo universale del genocidio perpetrato durante la Seconda Guerra Mondiale, si celebra l’80° anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista. Una cerimonia di grande rilievo internazionale vedrà la partecipazione di reali, capi di Stato e rappresentanti di numerose istituzioni.

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Auschwitz

Giornata della Memoria ad Auschwitz

Fra i presenti figura il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, insieme a personalità di spicco come Re Carlo del Regno Unito e i rappresentanti delle famiglie reali di Danimarca, Paesi Bassi, Spagna e Svezia. Non mancano i leader politici: il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente austriaco Alexander Van der Bellen e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Carlo III

Assenze significative

Tuttavia, spiccano alcune assenze di rilievo. La delegazione russa non parteciperà, così come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Quest’ultimo era stato al centro di discussioni a inizio mese, quando il governo polacco aveva garantito che non sarebbe stato arrestato qualora avesse partecipato, nonostante il mandato della Corte Penale Internazionale. Lo Stato di Israele sarà comunque rappresentato dal ministro dell’Educazione Yoav Kisch.

Netanyahu
Netanyahu grande assente

Un programma di memoria e riflessione

La cerimonia si svolgerà alle 16, presso una tenda appositamente allestita sopra il celebre cancello di Auschwitz-Birkenau, noto come “Porta della Morte”. Paweł Sawicki, vice portavoce del Museo di Auschwitz-Birkenau, ha spiegato:

“Davanti al cancello è presente un vagone ferroviario storico, simile a quelli utilizzati dai tedeschi per deportare le persone da tutta Europa occupata verso Auschwitz.”

L’evento, che ospiterà circa 50 sopravvissuti e oltre 60 delegazioni statali, darà spazio principalmente alle testimonianze dei superstiti. Sawicki ha sottolineato che non ci saranno discorsi politici, ma solo interventi dedicati al ricordo. Fra i partecipanti vi saranno anche rappresentanti di organizzazioni impegnate nella conservazione dei luoghi della memoria.

Le parole delle istituzioni

Il ministro dell’Istruzione e del Merito italiano, Giuseppe Valditara, ha voluto sottolineare l’importanza dell’educazione come strumento per combattere ogni forma di discriminazione:

"Nel Giorno della Memoria ricordiamo commossi le vittime della Shoah e rinnoviamo l’impegno a conservarne il ricordo affinché simili atrocità non si ripetano. L’educazione al rispetto di ogni persona è un dovere verso le future generazioni."

Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara

Anche papa Francesco ha voluto lanciare un monito, ribadendo la necessità di combattere l’antisemitismo e ogni forma di persecuzione religiosa:

“L’orrore dello sterminio non può essere né dimenticato né negato. Rinnovo il mio appello affinché tutti collaborino per debellare queste piaghe.”

Il presidente del Senato Ignazio La Russa:

"In occasione del Giorno della Memoria desidero esprimere sincera e affettuosa vicinanza al popolo ebraico e rendere omaggio alle vittime dell’orrore della Shoah, simbolo di un odio feroce che mai più deve ripetersi".

Il rischio dell’oblio

Uno dei temi centrali della giornata è il rischio concreto che, con il passare del tempo, il ricordo della Shoah possa affievolirsi. Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e instancabile testimone, ha espresso la sua preoccupazione:

“C’è il rischio, se non la certezza, che un giorno la Shoah venga completamente dimenticata, ridotta a una frase nei libri di storia. Come in 1984 di George Orwell, dove il passato viene riscritto e le generazioni sanno solo ciò che il potere decide di far sapere.”

Liliana Segre
Liliana Segre

Le testimonianze dei sopravvissuti rappresentano oggi un ponte essenziale tra il passato e le nuove generazioni, ma la loro voce si fa sempre più rara. Personalità come Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck hanno fatto della memoria una missione di vita, ma si avvicina il momento in cui saranno i libri, i documentari e le registrazioni a dover custodire e tramandare questo patrimonio di conoscenza e dolore.

L’80° anniversario della liberazione di Auschwitz non è solo un momento di ricordo, ma un appello collettivo contro l’indifferenza, il negazionismo e l’odio.

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